Salute e benessere

Pertosse, casi in preoccupante aumento: cosa notare nei bambini più piccoli e quando allarmarsi

Allarme per i genitori, aumenti preoccupanti di pertosse: scopriamo cosa notare nei bambini e quando è necessario intervenire.

L’epidemia di pertosse ha raggiunto livelli allarmanti in Italia, con un incremento davvero vertiginoso dei ricoveri tra neonati e lattanti non vaccinati. Dall’inizio del 2024, sono stati registrati oltre 100 ricoveri, inclusi più di 15 in terapia intensiva, e tre decessi. Questo preoccupante scenario richiama l’attenzione sulla necessità di una maggiore prevenzione attraverso la vaccinazione.

La Società Italiana di Pediatria ha lanciato un appello urgente a causa dell’aumento dei casi in tutto il Paese per quella che è stata definita come una malattia altamente contagiosa e pericolosa, specialmente nei primi mesi di vita. La presidente della SIP, Annamaria Staiano, ha evidenziato come la mortalità nei neonati colpiti da pertosse possa raggiungere l’1-1,5%.

La pertosse è una malattia che si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva diffuse quando il malato tossisce. L’uso tempestivo di antibiotici può ridurre la durata della contagiosità e la gravità dei sintomi, anche se non sempre elimina completamente la tosse persistente.

Pertosse, allarme genitori: sintomi e come prevenirla

La pertosse può essere prevenuta efficacemente attraverso la vaccinazione delle madri durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Questo intervento è sicuro e protegge i neonati troppo piccoli per essere vaccinati direttamente.

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Sintomi e quando allarmarsi per la Pertosse – Biopianeta.it

La pertosse si manifesta inizialmente con sintomi leggeri, come tosse e febbre, progredendo poi verso una tosse parossistica severa, difficoltà respiratorie e possibili complicazioni come otiti, polmoniti e crisi convulsive. Nei neonati, la malattia può causare episodi di apnea e cianosi, rendendo indispensabile una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato.

La prevenzione della pertosse si basa principalmente sul fatto che ampie porzioni di popolazione siano state rese immuni attraverso un trattamento vaccinale, spesso somministrato insieme a quelli contro difterite e tetano. Questo trattamento è obbligatorio in Italia e prevede più inoculazioni a partire dal secondo mesi di vita del bambino, con richiami successivi, affinché il corpo continui ad essere immune alla malattia.

L’aumento esponenziale di questa condizione in Italia sottolinea l’importanza della vaccinazione e della lotta alle malattie attraverso la prevenzione e il trattamento dei pazienti quando sono ancora in uno stato fetale o appena nati.

La pertosse continua infatti a rappresentare una minaccia significativa per la salute dei più piccoli, ma può essere prevenuta efficacemente attraverso l’immunizzazione. È fondamentale diffondere informazioni corrette e promuovere ottimismo e fiducia verso i vaccini.

Francesca Petriccione

Classe 1994, certificata come Social Media Manager e redattrice web da oltre 4 anni. Con un background ampio che spazia dal gossip, al food alla cronaca e tanto altro. Innamorata del buon cibo e della famiglia.
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