Nessuno fa caso a questi sintomi, ma poi la malattia si fa serissima: è importante saperlo
Alcuni banali sintomi potrebbero essere la prima manifestazione di una condizione molto seria: a cosa bisogna stare attenti
A volte, il nostro corpo ci dà dei segnali che è importante ascoltare per restare in salute e intercettare il prima possibile alcune patologie. Per esempio, in molti si lamentano dello stress percepito a lavoro, tra orari massacranti, tanti compiti da portare a termine e una routine che, a un certo punto, non riescono più a mantenere.
Altrettanto spesso il problema viene semplicemente messo a tacere in nome delle responsabilità o delle pressioni esterne. È vero che con un po’ di riposo si può risolvere un periodo negativo, ma è sempre più comune, in un mondo in cui il lavoro è al primo posto, che si possa incorrere in una patologia piuttosto seria e difficile da superare.
Stiamo parlando della sindrome da burnout, che si manifesta con uno stress cronico e persistente, che deriva da una situazione logorante dal punto di vista psicofisico. Sono persone che dicono di non farcela più ad arrivare a fine giornata o settimana, sono frustrate, perennemente insoddisfatte e terminano i loro compiti con una sorta di distacco e indifferenza, derivati dalla negatività.
Cosa deve fare chi ha il burnout lavorativo e chi è più esposto
È importante non pensare che si tratti solo di una condizione passeggera e aspettare che passi, perché il problema potrebbe aggravarsi e richiedere più tempo per superarlo, sfociando anche in depressione. D’altronde, la sindrome da burnout è stata inserita anche nell’undicesima revisione dell’International Classification of Disease (ICD).
Si tratta di un fenomeno occupazionale, esploso nell’ultimo ventennio, definito dall’Oms come stress cronico mal gestito. I dati dicono che alcune fasce di popolazione siano più a rischio: chi non ha un compagno stabile pare essere più esposto e le donne lo patiscono più degli uomini, almeno a livello statistico.
C’entra molto anche il contesto socio-lavorativo in cui si opera e la personalità del soggetto: ambizioni troppo elevate, personalità autoritaria e introversa nonché abnegazione totale verso il lavoro sono atteggiamenti tipici di persone che potrebbero andare incontro al burnout.
I sintomi sono anche fisici: si possono percepire cefalea, insonnia e mal di stomaco, mentre un sintomo tipico è non riuscire a recuperare neanche con il riposo del fine settimana. Il tutto si traduce anche in una peggiore efficacia professionale.
Le complicanze non mancano: alcuni possono sfociare nell’autolesionismo, altri nell’abuso di alcol, altri ancora in crisi di panico e disturbo d’ansia. Prima che ciò avvenga è importante iniziare un percorso di psicoterapia con un professionista, in grado di lavorare con le percezioni e la personalità del soggetto e arriva a una maggiore comprensione di ciò che sta vivendo.