Salute e benessere

Zecca, come rimuoverla in casa in totale sicurezza: cosa fare e cosa evitare

Come reagire quando ci si accorge di essere stati morsi da una zecca? Ecco le mosse da fare e quelle invece da evitare decisamente.


La zecca è un minuscolo parassita ematofago (le dimensioni vanno da qualche millimetro fino a 1 centimetro negli esemplari adulti) che colpisce molti animali e anche l’uomo. Si trova soprattutto in giardini, cespugli e boschi e la sua puntura può creare problemi non tanto per il morso, che può dare al limite un leggero fastidio, quanto per la possibile infezione che può subentrare se la cute non viene disinfettata adeguatamente.

Attraverso una sua puntura possono seguire infezioni locali, ma anche l’encefalite da zecca, la rickettiosi, la tularemia e la Malattia di Lyme. Il costante contatto della zecca col terreno può anche veicolare il tetano. Dopo aver inserito il suo rostro nella cute, la zecca lo approfondisce gradualmente sottocute.

Ragione per cui occorre rimuovere il prima possibile la zecca: più passa il tempo e più l’estrazione si rivela pericolosa e difficile. Ma come fare per estrarla senza correre rischi?

Come rimuovere in totale sicurezza la zecca: cosa bisogna fare (e cosa non fare)

Prima di tutto, è meglio capire cosa non fare in caso ci accorgessimo del morso di una zecca: meglio evitare manovre di rimozione fai-da-te. La procedura di estrazione non è complicata ma va fatta con gli strumenti giusti e da mani esperte.

Manovre per estrarre in sicurezza le zecche
Per la rimozione di una zecca occorre rivolgersi al personale sanitario: no al fai-da-te – biopianeta.it

Il consiglio dunque è quello di affidarsi al personale sanitario esperto del Pronto Soccorso o presso la Continuità Assistenziale. Altra cosa da evitare è schiacciare la zecca, col rischio di inoculare nella cute della persona morsa quanto contenuto nello stomaco della zecca. Mai strappare poi la zecca dalla cute, una manovra che potrebbe lasciare il rostro inserito – che andrà poi rimosso con un ago sterile o attraverso una piccola incisione cutanea praticata con un bisturi (che aumenterà non solo il fastidio ma anche il rischio di infezioni). 

Da evitare anche altre soluzioni artigianali come bruciare la zecca ancora ancorata alla cute, ucciderla con dei ferri caldi oppure usando alcol o ammoniaca. Tutte queste azioni fanno solo aumentare il rischio di infezione: l’uccisione traumatica del parassita infatti ne causa il rigurgito, facendo crescere il pericolo di contaminazione.

Le manovre per estrarre la zecca senza fare guai

Meglio dunque, ribadiamo, rivolgersi al personale sanitario che provvederà a rimuovere la zecca utilizzando le apposite pinzette (mai staccare la zecca con le dita: sulla pelle potrebbero rimanere dei residui) per afferrare il parassita nel punto più vicino alla superficie della pelle. Questo in modo da evitare la rottura dell’apparato boccale. I professionisti rimuoveranno la zecca tirando – con dolcezza e decisione – e imprimendo un movimento rotatorio alla manovra.

Dopo aver rimosso il parassita – evitando assolutamente di schiacciarne il corpo – si dovrà disinfettare la cute con disinfettanti colorati in maniera da monitorare l’eventuale comparsa di segni di infiammazione o di infezione. Al paziente non coperto bisognerà somministrare la vaccinazione antitetanica. Occorrerà monitorare per 30-40 giorni la zona del morso, contattando il medico in caso di manifestazione di sintomi come cefalea non abituale, artrite acuta, sintomatologie neurologiche o qualche malessere parainfluenzale non altrimenti giustificato.

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Da sempre attento alle sorti della nostra casa comune, mi interesso a tutto ciò che riguarda l'ambiente.
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