Salute e benessere

Tragitto delle microplastiche nei nostri organi: lo studio mette in luce un aspetto terrificante

L’ennesimo campanello d’allarme che dovrebbe spingerci a ridurre l’impatto della plastica sulla nostra salute e sull’ambiente globale.


Nella nostra quotidianità, circondati da tecnologia e comfort moderni, raramente ci fermiamo a riflettere sulle implicazioni di lungo termine che alcuni materiali di uso comune potrebbero avere sulla nostra salute. Uno dei più pervasivi, la plastica, è diventato un compagno silenzioso e costante nelle nostre vite, dall’imballaggio dei cibi al contenuto dei nostri armadi.

microplastiche nel nostro corpoLa plastica si degrada in microplastiche, particelle sotto i 5 millimetri, che poi arrivano fin dentro i nostri piatti – biopianeta.it

Nonostante la sua diffusione, però, la consapevolezza del suo impatto ambientale è relativamente recente e ancora più recente è la comprensione del suo effetto diretto sulla salute umana. La plastica, attraverso il processo di degradazione, si frammenta in particelle minuscole note come microplastiche.

Questi frammenti, di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, hanno iniziato a richiamare l’attenzione non solo degli ambientalisti, ma anche dei ricercatori nel campo della salute. Gli studi sugli effetti delle microplastiche sull’ambiente sono infatti sempre più numerosi, ma solo recentemente si è iniziato a esplorare come queste particelle possano influenzare direttamente il corpo umano.

Una verità che scegliamo di ignorare: la plastica è ormai ovunque, dal cibo e al nostro corpo

Ogni settimana, secondo recenti studi, immettiamo nel nostro organismo una quantità di microplastiche paragonabile al peso di una carta di credito. Questo dato diventa possibilmente ancor più allarmante se si considera il viaggio che queste particelle fanno una volta che entrano nel nostro corpo.

microplastiche nel cibo
È necessario aumentare la consapevolezza sulle conseguenze delle microplastiche e modificare le pratiche di consumo e smaltimento della plastica – biopianeta.it

Ricerche effettuate dall’Università del Nuovo Messico hanno rivelato che le microplastiche sono capaci di oltrepassare la barriera intestinale e di viaggiare indisturbate fino a organi cruciali come i reni, il fegato e il cervello. Una volta lì, possono alterare i percorsi metabolici, mettendo potenzialmente a rischio il corretto funzionamento di questi organi vitali.

L’indagine condotta ha dimostrato che le microplastiche sono in grado di attraversare il tratto gastrointestinale e insediarsi nei tessuti, causando possibili alterazioni metaboliche e funzionali. Un ulteriore aspetto preoccupante emerso dalla ricerca è l’interazione delle microplastiche con il sistema immunitario.

Gli studi hanno mostrato che i macrofagi, le cellule incaricate della difesa dell’organismo, quando entrano in contatto con le microplastiche, vedono alterata la loro funzione. Questo porta alla liberazione di molecole infiammatorie, che possono peggiorare patologie croniche dell’intestino, come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.

La crescente evidenza del pericolo rappresentato dai microplastiche ci obbliga quindi a una riflessione sempre più profonda sulle nostre abitudini di consumo e smaltimento della plastica. È essenziale, ora più che mai, promuovere una maggiore consapevolezza sulle conseguenze della presenza di microplastiche nel nostro ambiente e, di conseguenza, nel nostro corpo.

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