Salute e benessere

Pensione anticipata per i diabetici: puoi lasciare il lavoro nel 2024

I diabetici possono approfittare di uscite dal lavoro loro dedicate. Vediamo quali sono le strade di pensione anticipata. 


Le persone che soffrono di diabete hanno la possibilità di andare in pensione anticipata ma solo soddisfacendo alcune condizioni. Tutto dipende dalla gravità della patologia e dalle conseguenze invalidanti.

Il diabete mellito è una malattia cronica determinata da un’eccessiva quantità di zucchero nel sangue a causa di un difetto di funzionalità o produzione di insulina da parte del pancreas. Sono riconosciute due forma di diabete, tipo 1 e tipo 2. Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune. Il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas che producono insulina identificandole come estranee e dannose.

In Italia ci sono circa 300 mila pazienti affetti da diabete di tipo 1 ma è il diabete di tipo 2 ad essere presente in numero maggiore, nel 90% dei casi di diabete. Qui la causa è un’alterazione della quantità o del meccanismo d’azione dell’insulina. I diabetici hanno diritto alla Legge 104 ma per quanto riguarda il pensionamento anticipato occorre entrare più nello specifico.

Pensione anticipata per chi ha il diabete, in quali casi

Una pensione dedicata esclusivamente ai diabetici non esiste. L’uscita anticipata dal mondo del lavoro è, dunque, connessa alla gravità della patologia. Tutto dipende da quanto è considerata invalidante. Ricordiamo che l’invalidità si riferisce alla capacità lavorativa di una persona a causa delle condizioni di salute. Le Tabelle INPS associano una diversa percentuale di invalidità ad ogni tipologia di diabete.

Come usare il diabete per la pensione
Ecco come usare il diabete per andare prima in pensione – Biopianeta.it

Sarà proprio questa percentuale in associazione con la presenza di altre eventuali patologie, all’età e alla gravità della patologia a determinare se il lavoratore può approfittare o meno di un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Le opzioni a disposizione sono

  • la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità oltre l’80%, 60 anni e sette mesi di età (55 e sette mesi per le donne) e 20 anni di contributi,
  • l’assegno ordinario d’invalidità con capacità lavorativa ridotta del 67% e minimo cinque anni di contribuzione di cui tre versati negli ultimi cinque anni,
  • pensione di invalidità civile se si ha un’età compresa tra 18 e 67 anni e non si hanno contributi (oppure sono pochi). L’invalidità dovrà essere compresa tra il 74 e il 99% e si dovranno soddisfare limiti reddituali,
  • APE Sociale per chi ha minimo il 74% di invalidità riconosciuta e 63 anni di età con 30 anni di contributi maturati,
  • la pensione anticipata precoce con il 74% di invalidità e 41 anni di contributi di cui uno versato prima dei 19 anni,
  • pensione d’inabilità con invalidità del 100%,
  • Opzione Donna per le invalide dal 74% in su.
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