Vivere green

Un nuovo metodo ecologico per risolvere il problema del riciclo dei vestiti usati: basta “cucinarli”

Anche gli abiti che indossiamo tutti i giorni possono diventare un rifiuti. Ma ecco il metodo per risolvere il problema


Fare attenzione al modo in cui smaltiamo i nostri rifiuti, che siano di ogni tipo, diventa sempre più importante in un mondo in cui l’ambiente è di giorno in giorno più in pericolo.

Ecco perché vogliamo che la sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente passi soprattutto dalla consapevolezza che un altro tipo di mondo è possibile. Se anche tu hai l’abitudine di gettare via i tuoi indumenti, sappi che anche questi diventano un rifiuto. Ma ecco un metodo ecologico che ti permette di risolvere il problema del riciclo dei vestiti.

Fai così per rispettare il pianeta

I tessuti che indossiamo ogni giorno è realizzato in molti casi con l’utilizzo dell’elastan. Si tratta di un materiale elastico che permette ai tessuti di allungarsi e di adattarsi alla forma del nostro corpo. Tuttavia, questo materiale viene mescolato anche con altri materiali, come il nylon, il cotone, la lana, ecc. Questo processo fa sì che il riciclo degli abiti diventi praticamente impossibile. Tuttavia, un nuovo metodo sviluppato nel Centro interdisciplinare id nanoscienze dell’Università di Aarhus promette grandi progressi da questo punto di vista.

metodo ecologico per risolvere il problema del riciclo dei vestiti usati
Ecco il metodo sviluppato dai ricercatori – Biopianeta.it

Secondo un team di scienziati danesi, è stata sviluppata una nuova tecnologia capace di separare le fibre nei tessuti misti. Grazie a questo metodo sarà possibile eliminare del tutto l’elastan dal nylon. Tuttavia, questo processo sarà più complesso per il cotone, in quanto alcune fibre vengono irrimediabilmente “consumate” durante questo processo. L’intento degli scienziati è quindi quello di “smontare” il tessuto che compone gli abiti e riportarlo ai suoi elementi originari.

Gli elementi che compongono la catena polimerica dei tessuti vengono tenuti uniti dalla molecola della diammina. Tuttavia, riscaldando i tessuti ad alte temperature (ecco perché si parla di “cucinare” i vestiti) a 225 gradi, dopo aver aggiunto un alcool specifico, potrebbe essere possibile rompere i legami realizzati con l’utilizzo dell’elastan.

In questo modo vengono rotte le catene che legano i vari materiali, in modo che questi vengano separati con successo. Dunque questo processo è possibile grazie ad un’importante fase di cottura ad alta temperature che per quattro ore, con l’aggiunta di alcool, riesce a staccare tutte le fibre che compongono i tessuti dei vestiti. In questo modo si riuscirebbe a riciclare la gran parte dei componenti degli abiti, attuando una strategia di Economia circolare. Ad oggi la tecnologia non è stata ancora messa a punto definitivamente, ma la speranza è che possa essere resa disponibile ben presto.

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