Ambiente

Quali sono gli effetti di un inverno senza neve? Perché le conseguenze cambieranno anche le altre stagioni

Le zone caratterizzate in passato da abbondanti nevicate, oggi hanno un quantitativo di neve molto basso. Ecco a cosa porterà tutto questo.

Le attuali temperature non riescono purtroppo a garantire la formazione delle neve nelle zone in cui dovrebbe formarsi in abbondanza. Le motivazioni sono ovviamente riconducibili al famoso cambiamento climatico, che sta progressivamente rivoluzionando le stagioni del pianeta. Tutti i paesi stanno infatti assistendo a degli eventi meteorologici estremi, caratterizzati da temporali e alluvioni più violenti del solito.

Altre zone invece continuano ad avere delle temperature sopra la media stagionale, per questo è impossibile la formazione della neve. Quest’ultima è fondamentale soprattutto per gli impianti sciistici, che devono necessariamente offrire delle ottime piste da sci ai loro clienti. Quando le nevicate scarseggiano gli operatori sono quindi costretti ad utilizzare la neve artificiale.

Le conseguenze di un inverno senza neve

Il cambiamento climatico sta naturalmente portando il riscaldamento globale, che a sua volta alza le temperature stagionali e non permette la formazione della bellissima neve. Cosa si rischia allora quando si trascorre un inverno senza i soffici fiocchi bianchi? Innanzitutto, bisogna ricordare che il famoso effetto serra non garantisce purtroppo il normale trasferimento di calore dalla Terra allo Spazio.

In altre parole, il calore generato dai raggi solari che colpiscono la superficie terrestre di giorno, non riesce a ritornare nello Spazio durante le ore notturne. La motivazione è semplicissima: i gas inquinanti presenti nell’atmosfera agiscono come il vetro di una serra, impedendo al calore di fuoriuscire dalla Terra.

inverno senza neve in montagna
In montagna non ci sarà la neve – biopianeta.it

Ciò significa che il giorno successivo i nuovi raggi solari riscalderanno una superficie che non si è raffreddate durante la notte. Tutto questo porta ovviamente ad aumentare le temperature, le quali a loro volta accrescono la forza del vento e la formazione di uragani e temporali. In altre zone del pianeta, come ad esempio in Italia, la neve non riesce a formarsi. Secondo le ultime ricerche, a marzo è stato riscontrato un 63% in meno di accumulo di neve rispetto agli anni passati. Un altro dato preoccupante è la scarsità di acqua in Italia: a marzo 2022 c’erano 6 miliardi di metri cubi d’acqua, mentre a marzo 2023 sono stati osservati solamente 4 miliardi.

In passato c’erano invece addirittura 12-13 miliardi di metri cubi di acqua. Ciò che preoccupa maggiormente è l’abbondante neve artificiale presente sulle piste da sci italiane: solamente il 10% proviene dalle nevicate naturali. Cosa si rischia allora? Prima di tutto, le specie viventi che hanno bisogno del freddo e della neve sono costrette a salire sempre più in alto sulla montagna. Quest’ultima non è ovviamente infinita, prima o poi gli animali non potranno più andare oltre, ed è per questo che molte specie rischiano l’estinzione.

E non solo: l’assenza di neve porta anche ad una drastica riduzione dell’acqua, molti fiumi e laghi rischiano quindi di scomparire. Se i serbatoi idrici dovessero svuotarsi, gli agricoltori e gli allevatori non avrebbero a disposizione l’acqua per le coltivazioni e per gli animali. Va inoltre ricordato che ben 2 miliardi di persone in tutto il mondo dipendono dall’acqua delle montagne, poiché vivono nelle vicinanze delle catene montuose.

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