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Non sai scegliere tra pellet chiaro e pellet scuro? Ecco le differenze, quale dura di più e rende meglio

Non sono uguali e il loro utilizzo dipende dalle necessità di ognuno. Ecco quali sono le differenze e come scegliere tra pellet chiaro o scuro

Negli ultimi anni le famiglie italiane hanno compiuto una virata decisa verso sistemi di riscaldamento alternativi ai classici termosifoni. In particolare, si è assistito ad una crescita di installazioni di stufe a pellet.

Sono sempre di più gli italiani che decidono di affidarsi a questi sistemi di riscaldamento e per questo cresce l’interesse ogni anno per il prezzo e le caratteristiche del suo combustibile principale: il pellet. Non tutti sono uguali e in questo articolo vogliamo parlarvi di quali sono le principali differenze tra pellet chiaro e pellet scuro. Ti mostreremo in base a cosa dovrai ponderare la tua scelta.

Quali sono le principali differenze tra il pellet chiaro e quello scuro

Dopo un periodo in cui i prezzi erano diventati davvero troppo alti, il pellet sta tornando gradualmente il combustibile più conveniente di tutti. Attualmente, infatti, il costo di un sacco di pellet da 15 kg è tornato intorno ai 5 euro. Ma sono molte le tipologie di questo combustibile disponibile oggi sul mercato. Un esempio è infatti la differenza che c’è tra quello chiaro e quello scuro. La scelta per uno o per l’altro tipo deve essere ponderata in base a particolari esigenze.

Le differenze tra pellet chiaro e scuro
Molto dipende dalla sua lavorazione – Biopianeta.it

Il colore del pellet non è un indice della qualità, ma dipende dal processo di lavorazione e dalla materia prima utilizzata. Nel caso del faggio e del castagno, infatti, si otterrà un pellet più scuro, mentre dalle conifere il pellet che ne risulterà sarà più chiaro. Il pellet può essere più scuro anche per via del processo di essicazione a tamburo, mentre altri danno al pellet un colore più chiaro. Nel pellet chiaro, inoltre, il residuo di cenere è più basso rispetto a quello scuro.

Per essere puro, il pellet deve contenere il carbonio, l’ossigeno e l’idrogeno. La presenza di questi tre elementi dimostra che il prodotto è di qualità. Al suo interno non deve esserci la presenza di metalli pesanti, come ad esempio il piombo, lo zinco e il rame. Ecco perché non è il colore che deve essere l’elemento fondamentale nella nostra scelta del prodotto, ma il contenuto chimico che vi è riportato sull’etichetta. Dunque è importante scegliere sempre il pellet certificato, come le certificazioni “Pellet Gold”, “Dim Plus” o “En Plus”. L’Unione Europea ha poi emanato nel 2011 una normativa che classifica questo combustibile in tre classi: la classe A1 indica una qualità eccellente; la classe A2 una qualità buona e la classe B una qualità scarsa.

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