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Piste da sci fatte con neve artificiale, qual è l’impatto sull’ambiente? I dati sono allarmanti

Sono stati recentemente pubblicati i dati inerenti alla neve artificiale che solitamente viene utilizzata sulle pista da sci: ecco qual è l’impatto sull’ambiente

Lo sci è senza dubbio una delle attività sportive più famose al mondo, soprattutto perché viene praticato in un contesto naturale straordinario. Esistono inoltre tantissime discipline invernali che utilizzano gli sci come attrezzo principale per gareggiare nelle competizioni. In Italia, ad esempio, ci sono ben 25 milioni di persone che amano sciare in alta montagna, precisamente nei meravigliosi impianti sciistici. Questi ultimi sono sostanzialmente dei tratti di pendio montano attrezzati per lo sci alpino.

Le varie piste da sci possiedono quindi un manto nevoso, il quale è costituito dalla tradizionale neve naturale. Tuttavia, quando le temperature si alzano più del previsto e la neve non si forma, gli addetti ai lavori cospargono la neve artificiale.

Neve artificiale, ecco qual è l’impatto ambientale

La cosiddetta neve artificiale è ovviamente una neve creata appositamente per sostituire quella naturale, qualora le temperatura non permettessero la sua formazione. Questa sostanza ha quindi delle caratteristiche chimico-fisiche differenti, rispetto alla neve formatasi naturalmente. Gli impianti sciistici hanno infatti dei speciali cannoni innevatori capaci di trasformare l’acqua in neve, attraverso un processo chiamato “innevamento artificiale”. Successivamente, il prodotto ottenuto viene “sparato” sulla pista da sci per cospargerla di neve. Secondo gli ultimi dati, l’Italia è uno dei paesi europei più dipendenti dalla neve artificiale: il 90% delle piste da sci utilizza pertanto la speciale sostanza creata dagli sparaneve.

impatto neve artificiale
Neve artificiale, cosa comporta all’ambiente – biopianeta.it

Purtroppo, il cambiamento climatico sta alzando le temperature anche in alta montagna, le nevicate sono quindi sempre più rare. Per questo motivo, gli impianti sciistici sono costretti ad utilizzare ogni anno la famosa neve artificiale. Quali sono allora i paesi che la utilizzano di più? L’Italia – come già annunciato – si trova al primo posto con il 90% di piste sciistiche innevate artificialmente. Al secondo posto si colloca l’Austria con il 70%, poi c’è la Svizzera con il 50% e la Francia con il 39%. La Germania invece ha solamente il 25%. Ciò che preoccupa maggiormente sono i bacini idrici artificiali, che solitamente vengono collocati nelle vicinanze dei cannoni sparaneve. L’acqua presente in questi bacini serve ovviamente a creare la neve artificiale, attraverso un processo complesso e costoso.

Legambiente ha dichiarato che il territorio italiano è inoltre costellato da ben 142 invasi, che alimentano gli innevatori. In conclusione, gli studi effettuati dai ricercatori dimostrano che la neve artificiale ha un impatto negativo sull’ambiente. Il fattore più preoccupante è l’eccessivo consumo di acqua e di energia elettrica, occorrono infatti più di 96 milioni di metri cubi di acqua all’anno. In altre parole, per innevare artificialmente tutti gli impianti sciistici italiani serve un quantitativo di acqua e di energia enorme. Il consumo idrico è quindi paragonabile a quello di una città da 1 milione di abitanti. E non solo: questa particolare neve costa 3-7 euro al metro cubo.

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