Ambiente

Perché molte città italiane stanno vietando i botti di Capodanno: quanto sono davvero dannosi per la salute e l’ambiente

Si allunga sempre di più la lista delle città che vietano i botti di Capodanno, dannosi per la salute umana ma anche per animali e ambiente.


In molti centri, i botti di Capodanno 2024 non ci saranno e diverse altre città li sconsigliano fortemente. Ma fuochi e petardi quanto sono realmente dannosi? Quali rischi ci sono?

Niente Capodanno col botto dunque in alcune città della Penisola che hanno deciso di vietare l’uso dei fuochi d’artificio o di altro materiale pirotecnico nei giorni che separano il 2023 dall’arrivo dell’anno nuovo. Non sempre è una novità: diverse amministrazioni avevano vietato i botti già gli scorsi anni.

Botti di Capodanno, le ragioni del divieto: danni alla salute umana e all’ambiente

I motivi della messa al bando dei fuochi di Capodanno? Sono ben precisi ed è facile immaginarli: essenzialmente ragioni di sicurezza. Non è un mistero per nessuno che ogni anno si debba stilare un triste bilancio dei feriti durante la notte di San Silvestro.

Botti di Capodanno perché danneggiano salute e ambiente
Fuochi d’artificio: indubbiamente belli ma, per diverse ragioni, anche pericolosi – biopianeta.it

Se stiamo infatti ai dati forniti dalla Polizia di Stato, ci rendiamo conto che rispetto al passato i festeggiamenti del Capodanno 2023 hanno prodotto sì un numero minore di feriti gravi (diminuiti a 11 dai 14 dell’anno precedente) con prognosi superiore a 40 giorni. Ma se guardiamo al numero totale dei feriti dobbiamo registrare un netto aumento: 180 feriti (48 dei quali ricoverati) contro i 124 (con 31 ricoveri) del 2022.

Lesioni delle mani con amputazione delle dita sono gli incidenti più comuni, ma i botti rappresentano un rischio serio anche per gli animali domestici e quelli selvatici, a rischio anche di morte per la paura provocata dalle esplosioni e dai bagliori improvvisi.

Ci sono poi gli effetti negativi dei botti di Capodanno sull’ambiente. Li ha messi nero su bianco la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che ha ricordato che «durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% del Pm10 presente nelle città italiane, ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo, e un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del 1.900% rispetto ai valori massimi di legge)».

Tutti dati che, sommati ai rischi elencati in precedenza per la salute umana e per gli animali, spiegano la decisione di diverse città di mettere al bando i fuochi di Capodanno. Così hanno deciso le amministrazioni di Mantova, Verona, Vicenza, Treviso, Sestri Levante, Bologna, Matera, Bari e Gravina. Per i trasgressori sono previste anche sanzioni che, come nel caso di Sestri Levante, possono arrivare anche a 500 euro.

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Da sempre attento alle sorti della nostra casa comune, mi interesso a tutto ciò che riguarda l'ambiente.
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