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Pellet: bisogna fare molta attenzione a cosa si acquista, 12 marche a confronto

Il famoso combustibile chiamato pellet che viene utilizzato per alimentare alcune categorie di stufe, nasconde dei segreti poco conosciuti.

Il cambiamento climatico e il caro bollette stanno indubbiamente influenzando le scelte di milioni di italiani, in particolar modo nel settore dell’energia. Le tradizionali caldaie a gas sono infatti diventate troppo dispendiose, perciò molte famiglie le stanno sostituendo con degli apparecchi più convenienti. Non a caso, sono aumenti gli acquisti di caldaie elettriche, di pannelli agli infrarossi e di stufe a pellet.

Queste ultime funzionano tramite un combustibile chiamato appunto pellet, il quale è ricavato dagli scarti della lavorazione del legno: piallatura, segatura, schegge ecc. Tuttavia, bisogna fare molta attenzione quando si acquista questo particolare combustibile, poiché ci sono dei segreti poco noti.

Pellet, ecco i segreti del nuovo combustibile

Il mercato offre fortunatamente una vasta gamma di marche che producono il pellet, perciò i clienti hanno la possibilità di scegliere il prodotto migliore. Come riuscire allora a scegliere il combustibile perfetto? Innanzitutto, bisogna ricordare che il costo del pellet si è finalmente stabilizzato, infatti una recente ricerca ha dimostrato che nei primi tre mesi del 2023 il prezzo è sceso del 40%.

Il merito è soprattutto del governo che ha ridotto l’IVA su questo prodotto, precisamente dal 22% al 10%. Questo aiuto dovrebbe essere confermato anche nel 2024. Ad ogni modo, oggi un sacchetto di pellet da 15 kg costa circa 6,19 euro; un anno fa invece toccava i 15 euro.

cosa non sai sul pellet
Combustibile pellet, cosa devi sapere – biopianeta.it

Tuttavia, bisogna fare molta attenzione alle truffe, poiché i biocombustibili sono spesso soggetti a frodi: alcuni sacchetti potrebbero infatti contenere degli additivi chimici nocivi per la salute. Secondo uno studio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità, il pellet di bassa qualità provocherebbe problemi respiratori, come ad esempio asma, bronchite ecc. E non solo: c’è inoltre la possibilità che siano formati da un 10% di monossido di carbonio, che è un gas estremamente tossico per la salute.

Il primo consiglio è pertanto quello di non farsi ingannare dai prezzi troppo convenienti, poiché potrebbero nascondere degli ingredienti poco raccomandati. Il pellet deve essere quindi puro e privo di qualsiasi sostanza additiva industriale e chimica: non devono esserci ad esempio vernici o altre sostanze dannose. Il secondo consiglio riguarda la certificazione, infatti il pacchetto deve possedere il certificato ENplus A1.

Quest’ultimo è una certificazione europea, il cui obiettivo è dimostrare la qualità del prodotto. In modo particolare, il sacchetto dovrebbe contenere un’umidità inferiore al 10%, un quantitativo di cenere sotto il 3% e un massimo di 0,5% di polveri sottili. Quali sono allora i marchi migliori?

Al primo posto si trova il marchio Ecofire, con il suo sacchetto da 15 kg a 3,70 euro. In seguito, ci sono i famosi marchi Palazzetti e Thermorossi, che vendono i propri 15 kg a 3,80 e a 3,90 euro. Successivamente, è possibile trovare gli altri marchi più costosi: Laminox, Olimpia Splendid e Piazzetta a 4,00 euro. Il marchio MCZ, invece, vende un sacchetto di pellet a 4,30 euro, mentre Unical e De Longhi a 4,50 euro. Per quanto riguarda i più costosi, l’azienda Riello tocca addirittura i 4,60 euro.

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