Curiosità

“Voi non potete entrare”: divieti assurdi al ristorante che non pensavi neppure potessero esistere

In ogni ristorante o qualsiasi altro locale in cui si va, ci sono delle regole da rispettare che possono essere severe o bizzarre

In ogni ristorante o qualsiasi altro locale in cui si va, ci sono delle regole da rispettare che possono essere severe o bizzarre.


Da qualche anno, molte realtà che lavorano negli ambiti della ristorazione e dell’ospitalità hanno preso la decisione di regolare gli accessi. Oltre ai divieti destinati agli animali, sono nati anche quelli verso i bambini, sotto le formule “Childfree” e “Adults only“. Si è discusso parecchio riguardo l’accesso vietato ai bambini in diversi locali, dividendo il mondo in pro e in contro. Tuttavia, alcuni locali hanno stilato nuovi divieti, che possono essere considerati molto severi e, a volte, leggermente bizzarri e inaspettati.

Ogni giorno vediamo diversi divieti che ci vengono imposti dai proprietari di locali, dall’entrata non permessa ai cani e ai bambini, l’impossibilità di fare dei conti separati, non poter pagare con la carta di credito o bancomat e moltissimi altri. Eppure, questi appena elencati, seppur siano e rimangano molto fastidiosi, non sono nulla in confronto a quelli che andremo a vedere oggi. Siete pronti per stupirvi?

I divieti più strani scovati nei locali legati alla ristorazione, italiani e internazionali

Un’iniziativa del governo spagnolo ha fatto molto discutere, specialmente, i cittadini. Questa nuova idea, prevede che sia vietato l’accesso a tutti coloro che non indossino abiti consoni per consumare un pasto nei ristoranti ubicati nelle zone più turistiche della Spagna. Per quanto possa essere comprensibile, le persone si sono chieste quale sia l’abito consono, ma soprattutto i turisti ignari di questa situazione, che vagano per le città in pantaloncini corti e sandali, si ritroveranno sbattuti fuori dal locale.

Divieti outfit spagna
In Spagna, nei locali situati nei luoghi turistici, si può entrare solo se si indossano abiti consoni – biopianeta.it

Molti ristoranti farebbero una lotta per rientrare nei giudizi dei critici gastronomici, mentre altri hanno un pensiero completamente differente. Diversi locali ripudiano il giudizio dei critici e dei giornalisti sulle pagine delle riviste e dei giornali. Nel 2011, il famoso pizzaiolo Gabriele Bonci, fuori dal suo locale, ha esposto un cartello molto chiaro, in cui vietava l’ingresso per scopi critici a ispettori e guide gastronomiche.

In un’epoca in cui gli smartphone sono all’ordine del giorno, vietare i cellulari nei ristoranti, appare sia un gesto di critica verso la società di social network e influencer che stiamo creando, sia un modo per recuperare i rapporti sociali che si stanno perdendo, guardandosi negli occhi e scambiando due chiacchiere. Molti ristoranti macrobiotici seguono questa politica già da parecchi anni, mentre nel ristorante stellato, con due stelle, Da Caino, Valeria Piccini richiede ai suoi clienti di evitare di utilizzare lo smartphone nel suo ristorante. Gli influencer che fotografano il cibo e piatti stellati ne soffriranno.

Un altro divieto, un’altra protesta. In alcuni ristoranti è stato vietato l’ingresso agli esponenti della politica, in segno di critica verso questa categoria. È successo a Firenze, nel mese di febbraio del 2021, in piena pandemia da COVID-19. La trattoria Da Burde ha protestato, affermando di essersi sentita dimenticata, poiché non si può chiudere e aprire da un giorno all’altro. Dunque, finché i proprietari non vengono ascoltati, si rifiutano di servire a chi non dà credito alle loro parole e ai loro bisogni. Dopo quest’iniziativa della trattoria, molti altri ristoratori hanno seguito le sue orme.

Abbiamo già accennato del divieto di accesso destinato ai bambini: un fenomeno in grande crescita in Europa, ma anche nel resto del pianeta. Per riuscire a garantire il relax, la tranquillità, la calma e la serenità ai propri clienti, ma anche ai dipendenti durante il servizio, diversi ristoranti hanno deciso di vietare l’ingresso ai bambini, dunque non sono ammessi. Purtroppo, i bambini hanno bisogno di correre, di sfogare la loro energia e di combattere la noia dello stare seduti fermi al ristorante. Inoltre, piangono, urlano, ridono forte e, tutto questo, può infastidire sia i clienti, che avevano deciso di passare una serata romantica o in tranquillità, sia i dipendenti, che durante il servizio si ritrovano a schivare i bambini che corrono per il locale.

Childfree: I bambini non possono entrare
Childfree: un fenomeno che sta prendendo sempre più piede – biopianeta.it

Un divieto spaventoso, che, fortunatamente, non esiste più e risale a cinquanta e sessanta anni fa: nel Nord Italia, in svariati ristoranti, l’ingresso era vietato ai terroni, a tutti colori che provenivano dal Sud Italia e, per alcuni, anche dal Centro, in base al proprio concetto di “terronia“. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei non potevano frequentare una grande quantità di locali.

Negli Stati Uniti d’America, nello Stato del Virginia, c’è un ristorante di sushi che vieta l’ingresso ai minorenni. È lo stesso principio del childfree e Adults only, per accogliere i clienti adulti nel migliore dei modi, lontano dal caos, in sacro silenzio e completa e totale quiete. Uno dei divieti, imposti dai ristoratori, tra i più discussi al mondo. E voi, cosa ne pensate?

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