Mentre ci lamentiamo delle bollette un Paese in Europa annuncia l’indipendenza energetica
Bollette sempre più care in Italia. Nel frattempo un Paese europeo fa passi da gigante verso l’autonomia energetica.
Italiani sempre più assillati dal caro bollette. A settembre, dopo il secondo rialzo consecutivo da agosto, le bollette del gas naturale sono aumentate del 4,8% (il mese prima erano al +2,3%). Ancora più corposo invece il rincaro delle bollette della luce. L’aggiornamento sull’elettricità di pochi giorni fa ha fatto segnare un aumento addirittura del 18,6%.
Tutte notizie per nulla buone per famiglie e PMI italiane costrette a fare i conti con un costo della vita che da noi morde di più che in altri Paesi europei, complice la ripresa in grande stile della “spesa energetica”. Se tra maggio e luglio il costo dell’energia ci aveva regalato un attimo di respiro, adesso ha ripreso a correre al gran galoppo. Senza contare i costi sempre più cari per fare un pieno alla pompa di benzina. Colpa del prezzo del petrolio che viaggia stabilmente intorno ai 90 dollari al barile.
I guai dell’Italia con la dipendenza energetica
L’Italia purtroppo paga (letteralmente) a caro prezzo il fatto di essere il Paese europeo con la più alta dipendenza energetica dall’estero. Basti pensare che solo nel 2022 le importazioni di combustibili fossili (ovvero petrolio, gas e carbone) hanno raggiunto ben il 78% del fabbisogno nazionale di energia dell’Italia. Una dipendenza che si è pure accresciuta, visto che nel 2021 dipendevamo dall’estero “solo” per il 77%…
Inutile dire questa massiccia dipendenza (soprattutto dalla Russia, che resta il nostro primo fornitore di combustibili fossili, anche se in misura minore essendo la quota di fabbisogno energetico importato da Mosca scesa al 20% nel 2022 dal precedente 25%) ci espone a una serie di fluttuazioni sgradite.
Qual è il Paese europeo che corre verso l’«Indipendence Day» energetico
Decisamente diversa la musica per altri Paesi, dove invece il rapporto tra produzione nazionale di energia e importazioni estere è praticamente invertito rispetto al nostro. Come succede in Irlanda. Pochi giorni fa il Paese di San Patrizio ha annunciato un grande passo verso la propria indipendenza energetica.
Tra luglio e agosto l’Irlanda ha fatto segnare un nuovo record riguardo la produzione di energia eolica. E per la prima volta, la scorsa settimana, l’energia eolica prodotta è stata temporaneamente superiore alla domanda totale di elettricità nel Paese.
L’Irlanda ha da tempo puntato sul vento per raggiungere l’autonomia energetica. Allo stato attuale la rete elettrica irlandese copre con le energie rinnovabili il 75% del suo mix energetico. Una parte di energia è ancora esportata dalla Gran Bretagna, costringendo l’Irlanda a soddisfare il resto del fabbisogno ricorrendo ai combustibili fossili.
Va anche detto che il limite è molto cresciuto in questi ultimi 12 anni, passando dal 50% del 2011 all’attuale 75%. E entro il 2030 gli irlandesi puntano al traguardo del 95% del fabbisogno coperto con energie interamente rinnovabili. Il limite si spiega col fatto che usare energia interamente rinnovabile richiede di modificare la rete elettrica irlandese.
Irlanda sempre più green dunque. E l’Italia?