Ambiente

Fondi di caffè usati per cementare le strade: la scoperta incredibile di un gruppo di scienziati

Riutilizzare i fondi del caffè per il cemento delle strade? Si può, ecco cosa ha scoperto un team di ricercatori.


Quando pensiamo ai fondi del caffè, da bravi italiani ci viene soprattutto in mente la caffeomanzia, volgarmente detta la lettura dei fondi del caffè. Credere che interpretare le forme assunte dai resti del caffè ci spalanchi le porte di chissà quali arcani segreti ci fa spesso dimenticare che i primi sono un vero e proprio concentrato di proprietà benefiche da riutilizzare in svariate maniere.

Possiamo riusare infatti i fondi del caffè come concime organico, come combustibile per accendere il fuoco. Ma anche come repellente per gli insetti e per catturare gli odori del frigo. E c’è pure chi li consiglia per togliere il cattivo odore delle mani e perfino per la bellezza del viso. Pare infatti che mescolandoli con olio di mandorle, di cocco e di oliva, con l’aggiunta di un po’ di zucchero di canna, siano ottimi per lo scrub!

Usare i fondi del caffè per un calcestruzzo più forte e eco-friendly

Insomma, sono tanti i modi per ridare una seconda vita alla scura bevanda amata in tutto il mondo, in particolare alle nostre latitudini. Ma quelli sopraelencati non sono gli unici.

Come usare i fondi del caffè per produrre cemento
I fondi del caffè sono riutilizzabili in tante maniere, a quanto pare anche per fare il cemento – Biopianeta.it

Un altro modo decisamente green per riutilizzarli lo ha scoperto Rajeev Roychand, ingegnere dei materiali del Royal Melbourne Institute of Technology di Melbourne (Australia). Insieme ad alcuni suoi colleghi ha pensato di riciclare i fondi del caffè per un nuovo uso.

L’idea nasce dalla similitudine tra i granelli del caffè macinato a la sabbia usata per il calcestruzzo. Fondi di caffè al posto della sabbia? Essenzialmente sì. I ricercatori si sono rivolti ai bar cittadini per procurarsi i resti del caffè. Dopodiché li hanno riscaldati all’interno di una fornace, per due ore alla temperatura di 350 gradi. Infine li hanno in parte sostituiti (fino al 20%) alla sabbia del calcestruzzo.

Risultato? Un calcestruzzo più forte e resistente alla compressione, circa del 30% in più rispetto a quello tradizionale. Con notevoli vantaggi sia sul piano ambientale – le 4,4 miliardi di tonnellate di calcestruzzo prodotte annualmente richiedono, oltre a circa 8 miliardi di tonnellate di sabbia, un processo produttivo con grande uso di energia, senza contare l’enorme impiego di acqua – ma anche per la gestione degli scarti del caffè. Si calcola che solo in Australia ogni anno se ne producano 75 milioni di chilogrammi. In tutto il mondo invece i fondi di caffè usati hanno raggiunto la cifra monstre di 10 miliardi di chilogrammi.

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Da sempre attento alle sorti della nostra casa comune, mi interesso a tutto ciò che riguarda l'ambiente.
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