Divieto glitter in Europa, il motivo è serio: i prodotti colpiti nel dettaglio
Divieto glitter in Europa: i rivenditori saranno costretti a ritirare la merce su tutto il territorio, dispiaciuti anche gli acquirenti abituali
L’Europa continua ad aggiornare le sue indicazioni per un futuro sempre più green, motivo per cui di anno in anno i paesi sono costretti ad adeguarsi alle nuove leggi, prendendosi l’impegno di farle rispettare ai loro cittadini. Dopo l’entrata in vigore del divieto di bicchieri e posate di plastica, adesso è il momento dei glitter, i brillantini che vengono venduti per giocattoli ed estetica. Si punta verso materiali biodegradabili come la carta oppure come la plastica compost, di cui sono fatti i bicchieri che ormai si trovano al supermercato: sostanze alternative che sostituiscano l’impiego di plastica.
Dal 15 ottobre l’Unione Europea ha detto stop alla commercializzazione dei cosmetici contenenti glitter con la nuova direttiva. A qualche giorno dall’entrata in vigore del provvedimento, però, sono ancora troppi i negozi che continuano a venderli. Altroconsumo l’ha verificato acquistando alcuni prodotti vietati in alcuni negozi fisici e online come Amazon, Shein, Zalando, Wish e Temu, i più famosi del momento. La stessa situazione si era creata anche dopo l’uscita del divieto dell’utilizzo delle plastiche, e la stretta sui rifiuti da imballaggio.
Vietata la vendita di glitter in Europa, perché sono estremamente dannosi per il pianeta e quali prodotti comprende il divieto
Ma perché i glitter, che hanno comunque una vendita irrisoria rispetto a tanti altri prodotti, sono stati tassativamente banditi? Il problema sembra essere la dimensione dei quadratini brillanti. Si tratta di microplastiche che una volta finite in mare sono pericolose per l’ecosistema dell’ambiente marino. A essere vietati, quindi, non solo i barattolini di soli glitter, ma anche tutti i cosmetici che li hanno al loro interno. Una perdita enorme per il mondo del beauty ma che al tempo stesso potrebbe spingere l’industria a creare brillantini biodegradabili evitando l’utilizzo di plastiche.
Alla lista dei prodotti vietati si aggiungono anche tutti quelli che al loro interno contengono microsfere esfolianti non biologiche: per esempio i detergenti con microsfere esfolianti, i materiali usati nei campi da calcio sintetici, i fertilizzanti e i prodotti per la profumazione dell’aria. In tutti questi casi, la produzione deve essere azzerata a partire dalle fabbriche, ciò significa che intere aziende dovranno completamente reinventarsi.
Si tratta di una restrizione molto allargata questa volta, così come lo è stata quella sui bicchieri monouso, ma necessaria per spronare le aziende ad evolversi verso una concezione di produzione più green che permetta l’impiego di materiali alternativi che evitino la presenza di microplastiche.