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Funghi: è questo il più pericoloso in Italia, se lo trovi fai attenzione a non prenderlo

Questo è il fungo più pericoloso in Italia: fai attenzione a non prenderlo. Ecco come riconoscerlo tra gli altri

In natura esistono davvero tantissimi funghi, ma non tutti sono commestibili. Il regno dei funghi contiene infatti migliaia di specie conosciute in tutto il mondo. Alcune specie sono innocui, come già detto, altre invece sono completamente da evitare perché ritenute velenose.

Per questo motivo gli esperti sono stati da sempre concordi nel dichiarare che sarebbe bene non improvvisarsi nell’andare a raccogliere funghi nei boschi, se non si ha un’adeguata conoscenza in materia. C’è comunque, in Italia, un fungo che è più pericoloso degli altri. Ecco quale

Funghi, sapete qual è il più pericoloso in Italia? Anche solo toccarlo può portare alla morte

Alcuni funghi possono essere davvero molto pericolosi e rappresentare un serio pericoloso per la salute dell’uomo. Tra le diverse varietà esiste una che è considerata davvero letale, molto peggio di altre. Stiamo parlando dell’Amanita phalloides, conosciuta come la tignosa verdognola. Non soltanto questa è considerata pericolosa nel mangiarla, ma semplicemente toccarla può risultare dannoso.

Funghi è questo il più pericoloso in Italia
funghi velenosi in italia (biopianeta.it)

Questo fungo può causare la sindrome falloidea che porta sintomi come vomito, dolori addominali molto forti e insufficienza epatica grave. Ne bastano 30 grammi per portare addirittura alla morte una persona adulta. La sostanza che produce si chiama a-amanitina, la quale blocca la formazione dell’RNA-messaggero da parte della polimerasi-II in umani. Tale fungo cresce sostanzialmente in estate ed in autunno, ma anche in primavera e si trova per lo più nei boschi e vicino alla conifere, querce, castagni e noccioli.

Identificarlo non è affatto semplice, tuttavia ci sono delle caratteristiche che non possono non essere osservate. Una di queste è il colore biancastro del gambo con tanto di bande zebrate sericeo-verdastre, le lamelle biancastre staccate dal gambo, il cappello con fibrille radiali. Un colore variabile dal grigio-giallastro al verdastro, a giallo-bruno o anche bianco nella varietà alba.

Ha una forma coico-campanulata o emisferica e poi espanso, pianeggiante, serico, liscio e privo di verruche. Le lamelle sono bianche, libere dal gambo. Quest’ultimo ha un colore bianco, ornato da zebrature dal colore molto simile al cappello. La carne è bianca, immutabile e soda, mentre l’odore è quasi nullo.

Ad ogni modo, come già consigliato, sarebbe meglio evitare di andare a raccogliere i funghi senza una persona esperta perché si tratta di un’attività complessa e appunto pericolosa.

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