È il luogo più incantato d’Abruzzo, qui puoi sentire il suono delle fate
Siete pronti a scoprire il canto malinconico delle fate in Abruzzo? Ecco dove si trova la grotta magica da cui arriva il loro richiamo.
Esistono nel mondo dei luoghi meravigliosi e l’Italia, fortunatamente, è una di quelle nazioni che sotto questo punto di vista riesce sempre a sorprenderci. Da location storiche talmente importanti e potenti da vibrare ancora di energia, passando per paesaggi naturali che mozzano il fiato.
Ed è il caso dell’Abruzzo, regione troppo spesso sottovalutata come meta per le vacanze estive o invernali. In realtà questa destinazione riesce a sorprendere tutti i visitatori con una natura lussureggiante, selvaggia e accogliente. Ci fa sentire come se fossimo tra le braccia di Madre Natura. Ma sapete che proprio qui si trovano persino le fate?
La leggenda delle fate nella Grotta del Cavallone in Abruzzo
Scettici allontanatevi! Questo luogo è per chi ama sognare, per chi vuole rimanere un po’ bambino e lasciare che la fantasia e l’immaginazione corra velocissima. Siamo in Abruzzo, terra ricca di miti, leggende e storie di magia, e proprio qui si trova una grotta molto particolare dove si dice che si possa sentire il canto delle fate. Normalmente le caverne instillano un po’ di paura: sono buie, spesso non sappiamo cosa si nasconda nella sua oscurità e non è un caso che siano diventate spesso le location principali di molte storie antiche. Proprio come il magico racconto delle Fate della Grotta del Cavallone.
Le fate sono personaggi comuni in moltissime storie. Dall’aspetto umano, sono in realtà spiriti della natura e possono interferire con la vita dell’uomo con consigli, ma anche dispetti. Sono dirette discendenti delle ninfe, ma alla fine del Medioevo diventano del tutto simili alle donne dell’epoca, eccezion fatta per alcuni dettagli, come le ali o la bacchetta, o il colore blu: tipico del sovrannaturale e della magia.
La storia in questione vuole che alcune fate abruzzesi abitassero all’interno della Grotta del Cavallone che ispirò il racconto di D’Annunzio della Figlia di Iorio, nel cuore della Taranta Peligna e la Majella. Le deliziose creature ogni giorno sorvolavano i dintorni facendo regali, ma anche qualche scherzo, e cercando in linea di massima di correggere il destino beffardo dei comuni mortali con il loro intervento. Questo, neanche a dirlo, fece infuriare le divinità che decisero di punire le fate facendo crollare la grotta dove abitavano. Solo poche di esse riuscirono a salvarsi e a scappare. Le altre invece rimasero imprigionate e si dice che chi passa dalla Grotta del Cavallone possa sentire una melodia triste e cupa che sarebbe proprio il canto delle fate bloccate all’interno.
Una storia triste, un suono malinconico forse spiegabile con la scienza e l’incontro di elementi naturali come il vento che si incanala all’interno. Tuttavia chi ama sempre un po’ sognare sa bene che la fantasia non ha limiti e quindi visitare questo luogo dell’Abruzzo con il cuore pronto alla meraviglia regala un’esperienza indimenticabile.