Curiosità

Conosci il Titanic italiano? La storia del relitto in uno dei mari più belli delle nostre coste

Tutto il mondo conosce la storia del famoso transatlantico Titanic, ma pochi sanno che anche l’Italia ne possiede uno proprio


Nel ‘900 la famosa compagnia navale britannica White Star Line costruì ben tre transatlantici gemelli: RMS Olympic, HMHS Britannic e il celebre RMS Titanic. Queste ultime navi avevano l’obiettivo di superare la concorrenza e di collegare l’Europa al Nordamerica, riducendo il tempo del viaggio attraverso delle tecnologie all’avanguardia per l’epoca. Purtroppo, la RMS Titanic naufragò il 15 aprile 1912 durante il suo primo viaggio verso l’America, a causa di un iceberg che squarciò la nave.

Chiaramente, lo squarcio enorme permise alla freddissima acqua di penetrare all’interno degli scompartimenti, allagando quasi tutta la nave in poco tempo. Inoltre, gli esperti hanno calcolato che in sole due ore il Titanic imbarcò circa 25 milioni di litri di acqua, che corrispondono a 25.000 tonnellate. Pertanto, su 2.223 persone presenti sulla nave, 1.518 non riuscirono a salvarsi.

La storia del Titanic italiano

Si tratta di una nave salpata nel 1917 che non riuscì a raggiungere la sua destinazione finale, proprio come il Titanic nel 1912. In questo caso però la nave italiana chiamata Transylvania non affondò a causa di un iceberg, ma fu colpita da due siluri. Attualmente, il relitto di questa antica nave si trova sul fondale della baia di Punta Prodani in Liguria, precisamente tra Varigotti e la Baia dei Saraceni. Si tratta di un luogo nascosto e paradisiaco, frequentato soprattutto dai sub e dagli amanti dell’escursionismo. Infatti, la spiaggia può essere raggiunta solo via mare, oppure attraverso un itinerario tra le rocce.

la storia del relitto del titanic italiano
Relitto di una nave – biopianeta.it

Per quanto riguarda l’affondamento del Transylvania, durante la navigazione in mare un sottomarino tedesco lanciò due siluri che colpirono proprio la nave italiana, facendola affondare. Una decina di anni fa, cioè nel 2011, i subacquei dei Carabinieri di Genova con l’aiuto della ditta Gaymarine di Lomazzo, sono riusciti a trovare l’antico relitto affondato quasi 100 anni prima.

In modo particolare, si trova a 630 metri di profondità e oggi può essere raggiunto attraverso un sottomarino. Tuttavia, quando si raggiunge questo luogo meraviglioso si provano delle sensazioni contrastanti: nello stesso momento ci si sente attorniati dalla bellezza della natura, dal mare cristallino, dal silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli e, soprattutto, dalle immagine di quella tragedia che appaiono nella mente.

Per la precisione, tutto cominciò il 3 maggio 1917 a Marsiglia, quando la Transylvania partì dal porto con 3.000 persone a bordo, con l’obiettivo di raggiungere Alessandria d’Egitto. Questa bellissima nave passeggeri fu costruita nel 1914, e una delle sue caratteristiche principali era il lusso. Ma durante la Prima Guerra Mondiale diventò un piroscafo, per trasportare le truppe da un luogo all’altro. Il 4 maggio 1917 un sottomarino tedesco U-Boot 63 lanciò due siluri e affondò la nave italiana, facendo morire 414 persone.

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