Ambiente

Una nuova malattia sta infestando l’Italia: allarme senza precedenti

Allarme senza precedenti nel nostro paese: una nuova malattia si sta espandendo in molte regioni italiane. Ecco di cosa si tratta.


Nel nostro paese si sta verificando un’infestazione in varie regioni. L’equilibrio, già molto compromesso dell’ambiente del nostro paese, viene attaccato da una nuova malattia. Tutti i governi, degli ultimi decenni, non hanno preso in seria considerazione i danni del cambiamento climatico in atto già da tempo. Non è stato messo in campo un piano serio per contrastare questi cambiamenti e trovare soluzioni alternative alle cause che lo provocano.

L’estate in corso è stata particolarmente ricca di avvenimenti di questo tipo: le infestazione delle acque sono state molte a cominciare dalle meduse luminose in Puglia, ai granchi blu che hanno proliferato in varie coste italiane. Non possiamo far finta che il riscaldamento del Pianeta non abbia una responsabilità in tutto questo! In questa coda di estate vediamo colpite anche le acque dolci dell’entroterra. In particolare l’infestazione è partita dal lago Maggiore attraverso il fiume Toce, suo immissario principale. Si sta diffondendo velocemente a tutti i corsi d’acqua vicini.

La malattie colpisce le acque italiane: come fermarla

Diversi bacini idrici italiani sono infestati da questa pianta aliena chiamata peste d’acqua, il nome scientifico è Elodea Nuttallii. È un’alga proveniente dall’America del nord, presente sul fondo dei laghi e nei corsi d’acqua. Molto infestante si sta riproducendo velocemente, contaminando le nostre acque. Ha una grande capacità di adattamento e resistenza, viene infatti utilizzata, a livello casalingo, come ornamento degli acquari. Sembra che anche lo svuotamento degli acquari nei fiumi abbia contribuito all’invasione ma sicuramente le temperature alte delle acque sono responsabili della veloce proliferazione.

I laghi italiani sono infestati da una nuova malattia
Ecco la malattia dei laghi italiani infestati dalla peste d’acqua-biopianeta.it

Essendo una pianta aliena rispetto al nostro ecosistema, crea molti problemi alla vegetazione autoctona: il rischio è che la sua diffusione anomala tolga il nutrimento alla vegetazione nostrana lacustre, facendo così scomparire specie vegetali proprie del territorio.

Inoltre una volta impiantata è molto difficile estirparla bisogna fare molta attenzione se ce la trovassimo di fronte: strapparla in modo non corretto lascerebbe dei residui in acqua che, portati lontano dalla corrente, permetterebbero la diffusione in molti bacini idrici. Gli esperti dicono che non bisogna assolutamente toccarla ma avvertire gli organi competenti.

I tecnici dell’ente che gestisce le aree di bacino protette, del Ticino e del lago Maggiore, è da tempo che studiano il fenomeno e cercano di trovare modi adatti a risolverlo; sono stati i primi a lanciare l’allarme, tempo addietro, per i danni che la peste d’acqua arreca ai nostri bacini idrici ma come al solito ci muoviamo solo in emergenza.

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