Ambiente

L’incredibile progetto che combatte l’emergenza climatica è già una realtà: ecco cosa vedremo

Recentemente hanno cominciato a testare un nuovo progetto, che potrebbe combattere il problema del cambiamento climatico sulla Terra.


La più grande emergenza dell’attuale secolo è senza dubbio il cambiamento del clima, soprattutto per gli innumerevoli effetti negativi che sta causando e che continuerà a causare in tutto il mondo. In realtà, questo climate change non è una novità dell’epoca moderna, poiché nella storia del pianeta ci sono sempre stati i cambiamenti climatici. Quindi, ciò che spaventa maggiormente gli scienziati è la velocità, con la quale il processo sta avvenendo.

Chiaramente, la causa di questa accelerazione è l’inquinamento prodotto dai paesi industrializzati, i quali mediamente rilasciano nell’atmosfera terrestre circa 32 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Inoltre, hanno calcolato che il 99% degli abitanti della Terra respira un’aria inquinata, in modo particolare il 17% delle città più ricche possiede un’aria estremamente nociva.

Il progetto che combatte l’emergenza climatica

Qualche anno fa tutti temevano una desertificazione dell’Africa, a causa del climate change. Oggi, questo pericolo è stato esteso per la prima volta anche in molte zone del Sud Europa, soprattutto per i periodi prolungati di siccità. Inoltre, secondo gli esperti il 10-15% dei territori terrestri, che sono abitati dal 40% della popolazione mondiale, potrebbero presto diventare dei deserti. Ciò che spaventa di più è l’avanzamento delle terre aride: dal 2000 le zone aride sono cresciute del 30%, e le proiezioni per il futuro affermano che il fenomeno peggiorerà. Attualmente, il luogo terrestre più colpito dalla desertificazione è il Sahel, situato in Africa.

il progetto che combatte l'emergenza climatica
Alberi Baobab utilizzati nel progetto – biopianeta.it

Tuttavia, è nato un progetto molto ambizioso chiamato Great Green Wall, che in italiano significa Grande Muraglia Verde: l’obiettivo è combattere l’emergenza climatica e la desertificazione con un muro fatto di alberi. Per la precisione, il Sahel è una zona molto estesa, che va dal Mar Rosso all’Oceano Atlantico, lambendo anche il famoso deserto del Sahara e la savana. Ad ogni modo, dal ‘900 in poi il deserto ha sempre continuato ad espandersi, facendo scomparire pian piano la vegetazione. Ciò che ha accelerato la desertificazione è la siccità e l’assenza di una barriera che freni i venti caldi. In particolar modo, il sogno è frenare gli alisei, cioè i venti che spirano verso la zona del Sahel.

Per questo motivo, se si creasse una barriera naturale, formata da tantissimi alberi, i venti non riuscirebbero a passare con grande velocità. Pertanto, il progetto parla di realizzare circa 8.000 chilometri di barriera naturale, che abbia anche una larghezza di 15 chilometri. Chiaramente, il costo per realizzare una simile impresa è enorme: si pensa che potrebbe toccare i 33 miliardi di dollari. Inoltre, la barriera di alberi verrebbe piantata in ben 11 paesi africani entro il 2030, con la speranza che possa proteggere l’aerea dalla desertificazione. In questo momento i lavori stanno procedendo normalmente, infatti il 20% del progetto, che corrisponde a 530 chilometri, è già stato realizzato.

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