Moda Sostenibile

Dior lancia la nuova capsule beachwear maschile green

La maison francese torna a collaborare con Parley for the Oceans

Dior ha nuovamente unito le forze con Parley for the Oceans. Questa volta ha realizzato una seconda capsule collection dedicata al beachwear maschile, utilizzando plastica riciclata raccolta dagli oceani. 

Dior torna a collaborare con Parley for the Oceans, una organizzazione ambientalista che, come si deduce dal nome scelto, lotta ogni giorno per la salvaguardia degli oceani. La maison francese, nota in tutto il mondo, ha così realizzato una nuova capsule collection, questa volta proponendo una collezione beachwear rigorosamente maschile.

Parley for the Oceans Dior capsule collection
Dior x Parley for the Oceans. Crediti: YouTube via screenshot/Parley for the Oceans – Biopianeta

Cos’ha di così particolare questa collezione e perché dovrebbe interessare così tanto? La maison francese ha già sperimentato una partnership con l’organizzazione ambientalista. La prima collection ha preso vita lo scorso anno e ha ottenuto persino il Forbes Green Ecological Transition Prize nel 2022. La cerimonia si è svolta a Parigi lo scorso ottobre. Prima ancora di Dior, Parley for the Oceans aveva già sperimentato una collaborazione con Adidas. A rendere speciali e assolutamente preziose queste collezioni è il materiale utilizzato. Per Dior, è stata scelta plastica oceanica e attrezzatura da pesca abbandonata e ritrovata al largo delle coste delle Maldive, Repubblica Domenicana, Sri Lanka e altre località in tutto il mondo. Dopo il trionfo agli occhi di Forbes France, Dior e Parley for the Oceans hanno nuovamente collaborato insieme e hanno realizzato una seconda capsule collection.

Dior collabora con Parley for the Oceans e crea una collezione beachwear maschile sostenibile

Kim Jones, responsabile delle creazioni maschili della maison francese, non ha potuto sottrarsi al secondo tentativo sostenibile. “Sono molto orgoglioso di questa seconda collaborazione con Parley for the Oceans. Siamo riusciti a realizzare una collezione eco-responsabile al 96%, il che è sorprendente. Questa capsule collection crea impego ed è molto appetibile, è un mix di innovazione e prestazioni tecniche ma comunque molto elegante“, ha dichiarato il direttore artistico dell’abbigliamento maschile in casa Dior, come riporta WWD.

Parley for the Oceans Dior capsule collection
Dior x Parley for the Oceans. Crediti: YouTube via screenshot/Parley for the Oceans – Biopianeta

La loro collaborazione risale al 2019. Dior e Parley hanno lavorato insieme per la prima volta avviando un progetto di ricerca congiunto attraverso cui hanno realizzato nuovi filati e tessuti realizzati con rifiuti di plastica marina riciclati e attrezzatura da pesca recuperate in tutto il mondo. Come riporta WWD, Dior ha specificato che al momento il “59% degli articoli della collezione utilizza plastica oceanica nella loro composizione. Il 37% utilizza tessuti con una certificazione GOTS che limita l’uso di candeggine tossiche, coloranti e altri input chimici durante il processo di produzione dei tessuti“.

Parley for the Oceans rende la moda più sostenibile

Per la collezione in questione, il team di Dior ha utilizzato l’alternativa riciclata al poliestere vergine realizzata da Parley per creare diversi tessuti. Ad esempio il seersucker e una maglia setosa per realizzare capi come pantaloncini, magliette, polo, maglioni e capi mix-and-match. Come riporta WWD, il desiderio di Dior è quello di avvicinarsi sempre più verso un “futuro più eco-innovativo e sostenibile per la moda” e questa capsule collection ne è la dimostrazione.

Kim Jones in prima persona ha manifestato il suo impegno personale per la conversazione dell’ambiente e degli animali rari. Cyrill Gutsch, CEO e fondatore di Parley for the Oceans, ha dichiarato: “Indossare un capo Dior x Parley è un atto di ribellione, dimostra che ci tieni molto. Dimostra che vuoi risolvere la crisi ambientale che stiamo affrontando in modo creativo e ottimista. Insieme a Kim Jones e al suo fantastico team abbiamo fornito la prova che guidare la rivoluzione materiale non è un sacrificio, ma risponde a un nuovo desiderio: proteggere gli oceani, il nostro clima e il nostro futuro“.

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