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L’AFRICA SI STA SPEZZANDO IN DUE: LE ASSURDE DINAMICHE DELLA TETTONICA A PLACCHE

Quando, durante i primi giorni delle scuole medie, abbiamo approcciato con delle materie nuove e particolari, il nostro interesse e la nostra curiosità sono state stimolati. Con il passare del tempo ognuno ha scelto la strada migliore per il proprio futuro: c’è chi ha approcciato precocemente con il mondo del lavoro e chi non ha mai smesso di studiare.

Tra le materie sovracitate ci sono sicuramente le scienze della Terra: qualunque percorso infatti assicura un minimo di conoscenza per quanto riguarda le peculiarità del nostro Pianeta. Uno dei primi argomenti affrontati è quello della tettonica a placche, ovvero la spiegazione del fatto che la crosta terrestre sia in continuo movimento. Tale processo lascia dei segni indelebili sul terreno, ed oggi vogliamo parlarvi proprio di uno di questi.

Eppur si muove

In principio era la Pangea, ovvero un grandissimo agglomerato di terraferma. Con il tempo, le varie placche si sono dislocate donandoci le tipiche sagome continentali a cui oggi siamo abituati. L’Africa ad esempio ha iniziato il suo percorso 200 milioni di anni fa, e tutt’ora continua in qualche maniera a muoversi.

La Rift Valley è una vastissima frattura geologica lunga circa 6000 chilometri: parte dalla Siria fino ad arrivare al Mozambico. Questa faglia avanza di alcuni millimetri ogni anno, con una frequenza differente a seconda della zona. Dove “corre” maggiormente è la parte del “corno d’Africa“: tra qualche milione di anni infatti sarà possibile considerare questo come un ulteriore continente, o quantomeno un’isola dalle dimensioni impressionanti.

Proprio la velocità di spostamento differente però, sta interessando un altro spot africano: l’isola del Madagascar. Qui infatti due micro placche si stanno distanziando. Uno studio condotto dalla Virginia Tech e pubblicato su Geology spiega come la parte centrale di questo paradiso terrestre abbia cominciato a deformarsi. Molto probabilmente, anche in questo caso si verificherà una divisione. Sarà possibile osservare dunque due Afriche e due Madagascar. Tanto interessante quanto, di fatto, inquietante.