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LE DONNE HANNO PIÙ RESISTENZA NELLA CORSA: I RISULTATI DELLO STUDIO

Durante il lockdown trascorso da pochi mesi, la questione relativa allo sport da praticare in giro per la città è diventata “affare di stato”. Se infatti era previsto un isolamento casalingo per tutti coloro che non avevano strette necessità lavorative o sanitarie, l’attività motoria è stata una delle poche cose ammesse in questi stranissimi mesi.

Come ovvio questa doveva avvenire in solitaria o in gruppi di poche persone sufficientemente distanziate. In ogni caso il “running” sembra essere definitivamente entrato nelle passioni irrinunciabili degli italiani. Uno studio mette in luce una variabile molto particolare e probabilmente inaspettata rispetto a questo amatissimo sport: vediamo insieme di cosa si tratta.

Corri Forrest, corri!

Non è certamente un mistero che un uomo, tendenzialmente, abbia delle prestazioni migliori a livello sportivo rispetto ad una femmina. Vi basti osservare i record del mondo di atletica leggera a testimonianza di ciò. Il discorso però, nel caso dello studio di cui stiamo per parlarvi, si sposta sulla variabile quantitativa.

Secondo Runrepeat infatti, dopo una certa distanza, le donne diventano più resistenti degli uomini nell’attività di jogging. Esperti universitari cercano da anni una spiegazione scientifica a questi dati. L’idea è quella di una maggior esplosività mascolina, bilanciata da una maggior resistenza muscolare da parte appartenente al sesso femminile.

Inoltre, in media, sembra che una runner abbia un consumo di energie più regolare e sistematico rispetto ad un alter ego uomo. Quest’ultimo infatti ha una tendenza all’impegno molto più improntata sulla prestazione iniziale nella competizione. Altro che “sesso debole”: ecco l’ennesimo mito sfatato!

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