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QUANDO I CAMBIAMENTI CLIMATICI MODIFICANO I PROFUMI DEL PIANETA: LA RICERCA

La scienza è una delle materie più interessanti che esistano: difficilmente troverete qualcuno che si trovi in disaccordo con questa affermazione. L’uomo, per sua natura, tende ad interessarsi di ciò che lo circonda. Tramite questo campo di studi infatti, gli esperti si pongono delle domande – talvolta fin troppo originali – la cui risposta non è affatto scontata.

È pur vero che, parlando della nostra specie, esiste un grandissimo rischio di adattamento: la pigrizia, anche a livello intellettivo, è sempre dietro l’angolo. La curiosità di conoscere concetti, luoghi, culture e molte altre cose nuove deve essere un fuoco che ognuno di noi deve mantenere vivo nel corso della propria esistenza

In tutti i sensi

Poco fa parlavamo di domande originali: oggi vogliamo raccontarvi del quesito che si sono posti alcuni studiosi del Center for Ecological Research and Forest Applications, una delle perle catalane a livello di ricerca.

Lo studio, apparso su Global Change Biologyvuole definire l’impatto dei cambiamenti climatici sulle fragranze della natura. Per fare un esempio che renda l’idea si pensi alla realtà che, in questi giorni, si sta verificando nella Foresta Amazzonica. Da metà luglio sono attivi circa 15 mila incendi: il fetore emanato dopo lo spegnimento delle fiamme è molto simile a quello di zolfo e uova marce.

In linea di massima invece questo luogo dovrebbe emanare un odore di pino ed oli essenziali: ecco perché i ricercatori si sono addentrati nella questione.

Eliminando o sostituendo ecosistemi complessi con monocolture, la diversità si perde e quindi porta ad un preoccupante declino aromatico. L’ambiente non si adatta più ai cambiamenti, è fragile e non è più preparato ad affrontare i cambiamenti che lo attendono

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