Curiosità

COVID-19, L’UOMO PUÒ INFETTARE I CANI MA NON VICEVERSA: I RISULTATI DELLO STUDIO

In pochissimi avrebbero pensato che quest’epoca sarebbe finita sui libri di storia del prossimo futuro per una pandemia globale. Purtroppo è andata così: è stata un’esperienza nuova per tutti, che indubbiamente ha lasciato degli strascichi nella nostra maniera di osservare il mondo.

Quando accadono eventi di questa portata la cosa più normale del mondo è porsi delle domande esistenziali. Il fatto di essere stati per praticamente due mesi chiusi dentro casa ci ha aiutati ad analizzare la nostra vita nel profondo. La scienza nel frattempo ha approfittato del molto tempo a disposizione per fare delle ricerche correlate a questo virus. L’intento è quello di conoscerlo più a fondo, e magari di capire in maniera migliore le logiche del contagio che lo vedono protagonista.

Comportamento strano

Il mondo animale è certamente coinvolto in qualche maniera in questa pandemia. Inizialmente si pensava che il primo uomo contagiato fosse venuto a contatto con un pangolino in Cina, ma poi si è scoperto che la vera origine è quella dei pipistrelli.

In questi mesi siamo venuti a conoscenza del contagio da Coronavirus di moltissime specie animali: tra questi abbiamo osservato tigri, cani, scimmie e molti altri. L’Istituto Superiore di Sanità italiano inoltre ha consigliato di tener lontani gli animali casalinghi da eventuali pazienti infetti in isolamento domiciliare. Non essendo sicuri delle conseguenze, meglio non rischiare a monte.

Ciò di cui oggi siamo sicuri è che i cani possono essere contagiati dall’uomo ma non è possibile il contrario. La notizia, uscita sulla rivista Nature ha preso in esame proprio dei cuccioli appartenenti a persone infettate. Il contagio uomo-cane è già di per se improbabile, ma in qualche occasione è avvenuto. Il contagio tra cani, una volta contratto il virus dall’uomo, è molto probabile. Rimangono ignote le conseguenze.

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