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LE CHIOME DEGLI ALBERI E IL RECIPROCO RISPETTO: ECCO PERCHÈ NON SI TOCCANO

La natura, quando vuole, sa essere davvero originale. Finché parliamo di qualcosa costruito e ideato dall’uomo, possiamo pretendere la perfezione perché la nostra facoltà di interesse e di puntigliosità può arrivare a livelli davvero importanti.

Quando parliamo della natura però, l’alone di mistero rispetto a come sia possibile che il tutto sia così perfettamente equilibrato, rimane. La scienza può aiutarci a capire i processi che avvengono, ma il fatto che questa nella maggior parte dei casi rispetti delle proporzioni ben precise è tanto interessante quanto inquietante.

Avete mai provato ad osservare in maniera molto attenta gli alberi? Oggi vogliamo parlarvi di una peculiarità che in pochi conoscono.

Rispetto reciproco

Questi infatti nella maggior parte dei casi, non si toccano tra loro con le chiome. La prossima volta che vi capiterà di passeggiare in un bosco, provate a farci caso. Sarà sempre presente uno spiraglio di “luce” tra una chioma e l’altra, come se questi fossero coscienti della presenza di un loro simile nelle vicinanze e non volessero disturbarlo.

Questo fenomeno è chiamato “timidezza delle chiome” ed è stato osservato e studiato da più di un secolo ormai. Secondo gli esperti, per quanto riguarda eucalipto, abete di Sitka  e larice del Giappone, questo fenomeno è certo al 100%.

Una risposta certa non esiste ancora, ma la teoria che ha preso il sopravvento è una ed è ben precisa. Sembra infatti che questi non “vogliano” toccarsi per non rischiare di condividere alcuni insetti che potrebbero proliferare all’interno della chioma.

Qualcosa di incredibile e davvero interessante.

 

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