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QUANDO SI DICE: ESSERE IN UN BRODO DI GIUGGIOLE

Vi è mai capitato di dire “sono in un brodo di giuggiole” ? Ebbene, queste sono un frutto tipico del periodo autunnale, per la precisione il miglior momento per assaporarle è quello attorno all’equinozio, cioè da fine settembre in poi.

Il loro aspetto cambia con la maturazione, assieme al drastico mutamento a livello di papille gustative. Appena raccolte, le giuggiole hanno un colore verdastro e sono dure e croccanti. Con il passare del tempo, acquisiscono un colore sempre più caratteristico dell’autunno: a metà tra il rosso ed il marrone, proprio come le foglie che cadono dagli alberi e riempiono i viali delle nostre città.

Non è ben chiaro quale sia la provenienza di questo frutto. C’è chi sostiene venga dall’Asia, ma altri pensano sia originaria della zona mediterranea. L’unica certezza è che i primi a goderne e a lasciare tracce di queste furono i romani.

Da dove proviene il modo di dire?

Note soprattutto nel nord Italia, questi frutti furono uno dei vanti più grandi della nobile famiglia dei Gonzaga. L’espressione “essere in brodo di giuggiole” infatti deriva proprio dal liquore che la famiglia mantovana produceva in grandissime quantità e che, grazie alla sua dolcezza, faceva godere chi aveva la possibilità di gustarlo.

Oggi una delle zone per degustare una giuggiola degna di nota è quella dei Colli Euganei, tra la città di Padova ed appunto la già citata Mantova. Durante un viaggio alla scoperta della giuggiola e delle sue particolarità, non fatevi sfuggire un assaggio della particolarissima marmellata che viene prodotta artigianalmente. Il sapore ricorda vagamente quello di una mela, dolce ma anche leggermente acido.

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