NUOVE SPERANZE PER IL TRATTAMENTO DELL’ALZHEIMER
NUOVE SPERANZE PER IL TRATTAMENTO DELL’ALZHEIMER
Le aziende farmaceutiche Biogen ed Eisai hanno annunciato attraverso un comunicatoche, dopo un confronto con la Food and Drug Administration (FDA) (l’autorità che regolamenta il mercato dei prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati Uniti), Biogen prevede di richiedere l’approvazioneregolatoria per la messa in commerciodiAducanumab, un trattamento sperimentale per la malattia di Alzheimer in fase precoce. Si tratta di un anticorpo specifico in grado di contrastare l’aggregazione nel cervello della proteina tossica beta-amiloide, responsabile del declino cognitivo nei malati di Alzheimer attraverso la formazione delle placche amiloidi attorno ai neuroni, tratto caratterizzante della malattia che determina i sintomi ben noti, tra cui la perdita della memoria.
Lo scorso marzoBiogen, insieme alla partner Eisai, aveva sospeso due test in fase avanzata sul medesimo farmaco, poiché dall’analisi dei risultati erano emersi dati deludenti. Ma, somministrata ad un dosaggio maggiore, Aducanumab si è rivelata più efficace nel rallentare la progressione del declino cognitivo nei pazientiaffetti da Alzheimer. Coloro che sono stati sottoposti alle analisi e che hanno ricevuto il farmaco sperimentale – spiega nella nota l’azienda – hanno ottenuto significativi benefici nei parametri cognitivi ed in funzioni come la memoria, l’orientamento ed il linguaggio.
Se dovesse ottenere il via libera della FDA, Aducanumab diventerebbe il primo trattamento in grado di arrestare il declino mentale tipico della malattia di Alzheimer e di dimostrare che l’intervento sull’aggregazione del peptide beta-amiloide è un approccio terapeutico efficace. Il che aprirebbe la strada alla sperimentazione di farmaci ancora migliori per combattere le malattie neuro degenerative, come appunto l’Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
A seguito della diffusione di queste informazioni, il titolo Biogen ha spiccato il volo a Wall Street realizzando un incremento di oltre il 30% sul listino del Nasdaq.