Alcuni ricercatori hanno recentemente annunciato una scoperta fondamentale, che potrebbe migliorare la diagnosi di tumore al seno.
Una delle patologie più riscontrate dai medici è senza dubbio il tumore alla mammella, in Italia vengono infatti diagnosticati circa 55.000 nuovi casi ogni anno, in particolar modo tra le donne. Si tratta inoltre di un problema antichissimo, la prima traccia di questo particolare tumore risale addirittura all’epoca degli antichi egizi. Per la precisione, gli archeologi hanno rinvenuto un papiro risalente al 1.600 a.C, sul quale i medici egizi descrissero otto casi di tumore alla mammella.
Secondo gli storici, anche gli antichi greci cercarono di studiare questa patologia, ma la medicina dell’epoca non poteva ovviamente ottenere dei risultati. Oggi, la tecnologia moderna offre fortunatamente la possibilità di combattere il tumore al seno e di sopravvivere.
Lo studio che rivoluzionerà le diagnosi del tumore al seno
Un recente studio condotto dalla Escola Superior de Tecnologia da Saúde de Coimbra (ESTeSC), situata nel politecnico di Coimbra (Portogallo), ha compiuto una scoperta importantissima. Quest’ultima potrebbe addirittura rivoluzionare il percorso medico intrapreso per diagnosticare e per curare il tumore al seno. In modo particolare, i ricercatori hanno scoperto che la diagnosi di questa patologia potrebbe essere anticipata utilizzando uno speciale strumento. In altre parole, il tumore alla mammella verrebbe diagnosticato con un largo anticipo attraverso un macchinario che emana ultrasuoni.
E non solo, il suddetto metodo aiuterebbe i medici a scoprire la consueta patologia anche nei pazienti più giovani. Bisogna inoltre ricordare che la densità del seno è più alta nella popolazione giovanile, ed è per questo che gli attuali strumenti non riescono a rilevare l’eventuale tumore. La nuova tecnologia adoperata dal politecnico portoghese offre invece la possibilità di indagare più in profondità, di conseguenza risulta più facile identificare la patologia. Oggi, tutti i centri ospedalieri praticano il famoso screening al seno, che è sostanzialmente la mammografia.
Tuttavia, questo strumento presenta delle lacune molto importanti, una delle quali è la poca affidabilità nell’identificazione delle lesioni mammarie. Gli ultrasuoni, utilizzati dai ricercatori di Coimbra, riescono invece a scovare in anticipo le cisti e i fibromi. Lo studio del politecnico portoghese ha inoltre analizzato 105 donne tra i 18 e i 79 anni, le quali si sono sottoposte ad una ecografia al seno. Quali sono allora i risultati ottenuti? Innanzitutto, in 31 casi su 105 sono comparsi dei cambiamenti nel tessuto mammario: solo sette donne erano a conoscenza di questi cambiamenti.
Ciò significa che lo strumento ad ultrasuoni è riuscito ad indagare più a fondo, rispetto alla tradizionale mammografia. Lo scienziato Rute Santos, che è il leader di questo studio, ha inoltre specificato che gli ultrasuoni non sostituiranno l’attuale screening, poiché sono due tecnologie differenti e ugualmente utili. Gli scienziati sognano pertanto di utilizzarli in modo complementare per alzare il livello della qualità dell’esame.