In pochi lo immaginano, ma avere le candele accese in casa è un rischio enorme: scatta l’allarme
Pochi sanno che avere delle candele in casa può rappresentare un grande rischio. C’è un motivo ben preciso dietro alla loro pericolosità.
Prima che Thomas Alva Edison stupisse i residenti di Menlo Park, in California (dove adesso si trova il quartier generale di Facebook), con una fila di luci elettriche visibili dai suoi laboratori a lungo per illuminare si è usata la fiamma viva e nel XVIII secolo i mezzi illuminanti consistevano nelle candele (di cera d’api per i nobili, di sego e di olio di balena per i più poveri).
Oggi la candela al massimo trova posto durante una cenetta romantica (“a lume di candela” appunto), in caso di black-out o per profumare le nostre case. Un tempo non era certo così. La candela però non è semplicemente un mezzo per illuminare i momenti romantici o per diffondere un buon profumo per casa. Il suo impiego non è esente da rischi. Pensiamo solo al rischio di incendi legato all’uso delle candele (che un tempo erano posizionate anche sugli alberi di Natale).
Ma non è l’unico rischio associato alle candele. Alcuni medici britannici infatti hanno portato alla luce un altro “lato oscuro” insito in questo oggetti che usiamo per fare luce. Questa volta il pericolo riguarda la nostra salute, ecco di cosa si tratta.
Perché avere le candele in casa è molto rischioso
Come diffondono la luce e le loro essenze le candele? Per farlo bruciano un combustibile (cera o grasso) contenuto al loro interno. In più consumano lo stoppino che però diffonde dei particolati tossici dannosi per la salute umana.
La combinazione di questi due fenomeni inquina da una parte l’aria che respiriamo in casa e dall’altro aumenta il rischio di sviluppare diverse malattie cardiopolmonari. Sul lungo periodo gli effetti possono essere paragonati a quelli dovuti al consumo di sigarette.
Ad accorgersene sono stati due ricercatori dell’Università di Birmingham, Francis Pope e M. H. Shehab, che nel 2019 hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports. Non si tratta della prima volta che gli scienziati parlano delle conseguenze dannose per la salute derivanti dall’accensione delle candele. La produzione di fuliggine infatti è uno dei principali fattori considerati dalle agenzie ambientali che si occupano della qualità dell’aria delle nostre città.
Va anche detto che al giorno d’oggi il rischio di ammalarsi a causa delle candele accese in casa si è notevolmente abbassato. Ed è facile capire perché. Nelle vecchie case della nobiltà di fine Settecento a illuminare ogni stanza provvedevano centinaia o perfino migliaia di candele. Di conseguenza una grande quantità di fuliggine finiva per depositarsi sulle pareti e soprattutto nei polmoni di chi abitava in quelle case. Si usavano le candele anche per la produzione di particolari sveglie da usare al posto degli orologi meccanici. Con la diffusione dell’elettricità nelle case il consumo di candele andò naturalmente scemando.