Inquinamento

Allarme radon in Italia, ecco dove si trova e di quale tipo di cancro é responsabile: le regioni più a rischio

Il radon è un gas radioattivo incolore e inodore che, però, può fare molto male alla salute. Ecco dove incide di più in Italia.


Il gas radon, un nemico invisibile e silenzioso, rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica in molte parti del mondo. Sebbene sia un gas naturale e inodore, il radon può penetrare nelle nostre case attraverso il terreno e le rocce sottostanti, mettendo a rischio la salute delle persone che vi abitano. Vediamo cos’è il radon, perché rappresenta una preoccupazione e quali sono le misure che possiamo adottare per proteggerci.

Il radon è una sostanza radioattiva che si forma dalla disintegrazione naturale dell’uranio presente nel terreno e nelle rocce. Quando l’uranio si decompone, rilascia il radon, che può infiltrarsi attraverso il terreno e le fondamenta delle abitazioni, accumulandosi in ambienti chiusi come le case. Le concentrazioni di radon tendono ad essere più elevate nei seminterrati, nei piani terra e in aree geografiche con terreni ricchi di uranio e rocce permeabili.

L’esposizione prolungata al radon è stata associata a un aumento del rischio di cancro ai polmoni, in particolare nelle persone che fumano. Il radon rilascia particelle radioattive che possono danneggiare il tessuto polmonare e causare mutazioni genetiche che possono portare allo sviluppo del cancro. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il radon è la seconda causa principale di cancro ai polmoni dopo il fumo.

Dove ci sono tassi più alti di radon in Italia?

Recenti studi dicono che chi ha una più alta esposizione al radon ha un rischio di ictus aumentato del 14% rispetto al gruppo meno esposto. Ma sarebbe stata dimostrata anche l’incidenza sulle malattie del sangue. 

Allarme radon in Italia
Gas radon: dove incide di più in Italia – (biopianeta.it)

Nonostante il radon sia una minaccia seria, esistono misure efficaci per proteggersi da questa sostanza nociva. La prima e più importante misura è testare i livelli di radon nelle nostre abitazioni. Esistono kit di test disponibili sul mercato che consentono di misurare facilmente i livelli di radon in casa. È consigliabile testare i livelli di radon almeno una volta ogni due anni o se si apportano modifiche strutturali alla casa.

Se i test rivelano livelli elevati di radon, è possibile adottare misure per ridurne la concentrazione. Le soluzioni di mitigazione del radon possono includere l’installazione di sistemi di ventilazione per migliorare il ricambio d’aria all’interno dell’abitazione o la sigillatura di fessure e crepe nel pavimento e nelle fondamenta per impedire all’aria contaminata di penetrare.

Nel nostro Paese, secondo gli ultimi rilievi, ci sono zone maggiormente esposte a questo inquinante.  Dai dati del piano nazionale del ministero della Salute sul radon emersi da una prima indagine degli anni 1989-1998 si stima che l’incidenza dei casi stimati di tumori attribuibili al radon è del 16% nel Lazio; del 15% in Lombardia; del 13% in Campania; del 10% nella provincia autonoma di Bolzano e in Piemonte; del 9% in Abruzzo, Sardegna, Umbria e Veneto; dell’8% in Puglia; del 7% in Molise, Toscana, provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta; del 6% in Emilia Romagna e Liguria, del 5% in Basilicata e Sicilia; del 4% in Calabria e Marche.

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