Salute e benessere

Tumore al seno: scoperta la proteina che distrugge le cellule malate

Una proteina decisiva per combattere il tumore al seno: la scoperta è importantissima. Cosa emerge dallo studio. 


La cura contro il tumore al seno e la ricerca per aumentarne l’efficacia. Con questo obiettivo, i ricercatori lavorano ogni giorno, da anni, per salvere quante più vite e possibili da una fine tanto drammatica quanto precoce. Adesso c’è una grande novità. Un nuovo passo in avanti, nel campo della ricerca scientifica.

Quello di cui parliamo è un progeresso in grado di cambiare alcune certezze fin qui cementate e riaprire la discussione. Si tratta di una proteina che potrebbe scoprire, anche in anticipo, la possibilità di scoprire un tumore al seno. Essa ha delle potenzialità enormi, così come documentato da un importante studio scientifico.

La novità per combattere il tumore al seno

A condurre la ricerca è stata l’Università della North Carolina (Chapel Hill), poi la pubblicazione sulla rivista Nature. Nel caso specifico, infatti, la proteina sarebbe in grado di provocare la morte delle cellule malate. In questo caso, infatti, la novità è degna di nota. Questa proteina agirebbe prima del processo di trasformazione delle cellule benigne in tumorali.

Tumore al seno cura
Scoperta per prevenire il tumore al seno, la scoperta di una proteina e le speranze della ricerca. Lo studio statunitense mostra le importantissime novità – Biopianeta.it

Proprio questa proteina, inoltre, agisce attraverso un processo infiammatorio. Si tratta di una novità importante poiché in grado di mettere in moto le difese immunitarie. Tutto questo, di conseguenza, supporto le cellule sane ad eliminare quelle danneggiate. Si evita l’insorgenza del tumore al seno, con tutte le conseguenze dei singoli casi.

Proprio grazie ai risultati della ricerca è stato possibile analizzare gli obiettivi e le capacità della proteina Mre 11. I dati evidenziano come le cellule danneggiate siano una seria minaccia per l’organismo tale da attiva il sensore cGAS. Quest’ultimo percepisce il pericolo e mette in moto le cellule del sistema immunitario per scoprire il problema.

Inizialmente, però, anni fa si era scoperto che questo sensore sarebbe stato disattivo, ora invece la proteina Mre11 potrebbe liberare questa sorta di prigione. In aggiunta c’è però un altro aspetto degno di nota. La proteina e il sensore interagiscono e darebbe inizio alla morte cellulare che si chiama necroptosi.

Questo processo è diretta conseguenza di una chiara risposta immunitaria. Attivare il sistema immunitario e individuare le cellule tumorali o comunque sia quelle che potrebbero diventare maligne è un passo in avanti. Lo studio è finito sulla rivista Nature ed evidenzia i risultati tanto attesi da ricercatori (e non solo).

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