Salute e benessere

L’integratore del futuro che fa bene al nostro cervello: così combatte depressione e disturbi mentali

La nuova scoperta dei ricercatori che potrebbe rivelarsi davvero utile per il cervello e per i disturbi mentali


Da anni gli studiosi cercano di scoprire e studiare quelli che sono i principali segreti del nostro cervello. Si tratta certamente dell’organo più complesso del nostro corpo e ancora oggi c’è molto di misterioso.

Ma ora sembra che siano riusciti finalmente a fare un ulteriore passo in avanti. Scoperto infatti un integratore che potrebbe avere un ruolo fondamentale per il trattamento di alcuni disturbi del cervello. Ecco qual è la sostanza che potrebbe essere d’aiuto per i medici nella scoperta di depressione e disturbi mentali.

Questo integratore potrebbe salvare il cervello

La salute del cervello è da sempre una delle preoccupazioni dei medici e degli scienziati. Questi sono da sempre alla ricerca di un modo per comprenderne meglio il suo funzionamento e i meccanismi che portano al suo deterioramento. Ma ora sembra che gli scienziati abbiano trovato una sostanza che permetterà di fare molti passi in avanti nello studio di alcuni trattamenti.

integratore benessere cervello
Questo integratore potrebbe essere molto utile – Biopianeta.it

Si tratta del palmitoiletanolamide (Pea) e per gli scienziati potrebbe diventare l’integratore del futuro per il benessere del cervello, oltre al primo biomarcatore per una diagnosi precoce di psicosi. Se ne stanno occupando gli esperti della Società di NeuroPsicoFarmacologia, ora riuniti a Milano in occasione del XXV Congresso nazionale. Si tratta di un composto organico che viene realizzato dal nostro organismo.

Tuttavia, possiamo trovarlo anche in numerosi alimenti, come la soia, le uova, i piselli e i pomodori. Non è una sostanza nuova, in quanto viene già utilizzato come integratore ed è molto sfruttato per via dei suoi effetti antinfiammatori e analgesici. Ha dimostrato grandi proprietà per il benessere del sistema nervoso centrale. Questo per via del suo ruolo che svolge sul sistema degli endocannabinoidi, che agisce sul dolore, sulla memoria e sull’umore.

Secondo gli esperti, si tratta di una scoperta che potrebbe rivelarsi molto utile in futuro. La prospettiva è quella di poter utilizzare l’integratore anche nel contrasto ai problemi della memoria e nella prevenzione del declino cognitivo. Questa sostanza, infatti, potrebbe proteggere i neuroni, producendo degli effetti positivi sulla memoria, sulla funzionalità cognitiva e sul linguaggio. Le ultime ricerche, rivelano gli studiosi, hanno mostrato che questa sostanza ha la capacità di proteggere i neuroni e potrebbe essere in grado di migliorare molte funzioni legate allo stress ossidativo e la memoria.

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