Ambiente

Il 2023 è stato l’anno terribile dei mari: temperature record ed effetti devastanti sul clima

Secondo un recente studio, l’anno 2023 ha innalzato a livelli record le temperature dei mari: gli effetti influenzeranno l’ecosistema.


Uno dei problemi più importanti del pianeta è senza dubbio il riscaldamento globale, che è causato dagli effetti del cambiamento climatico. Tuttavia, l’innalzamento anomalo delle temperature non è una novità assoluta, poiché negli ultimi 4,5 miliardi di anni la Terra ha affrontato tantissime catastrofi naturali. Nel periodo del Permiano, precisamente 252 milioni di anni fa, il pianeta fu colpito da un rapido riscaldamento degli oceani e dell’atmosfera.

L’innalzamento della temperatura provocò addirittura l’estinzione del 95% delle specie che vivevano sulla superficie terrestre. In quella circostanza, il riscaldamento fu causato dalle numerose eruzioni vulcaniche, che rilasciarono nell’atmosfera migliaia di tonnellate di anidride carbonica. Oggi, la CO2 rilasciata nell’aria proviene invece dalle attività umane, e questa è una novità assoluta.

Clima, ecco quali sono gli effetti delle temperature record

Gli scienziati hanno recentemente confermato che l’anno 2023 ha portato delle temperature record nei mari. In modo particolare, il Mar Mediterraneo si è riscaldato con una velocità mai vista prima. Un team internazionale di ricercatori ha quindi condotto un nuovo studio sugli effetti del cambiamento climatico, che è stato pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Science. I risultati della ricerca hanno infatti dimostrato che le acque oceaniche, che occupano il 70% dell’intero pianeta, si sono ulteriormente riscaldate nel 2023. Va inoltre ricordato che gli oceani della Terra assorbono circa il 90% del calore generato dal riscaldamento globale.

alte temperature degli oceani conseguenze
Effetti temperature record – biopianeta.it

Un’altra anomalia è stata riscontrata analizzando le temperature superficiali dell’acqua, che sono apparse sorprendentemente più alte del previsto. Secondo gli scienziati, la causa non è solamente attribuibile al riscaldamento globale, ma anche agli effetti provocati da La Nina e da El Nino. Questi ultimi sono dei fenomeni climatici che si verificano mediamente ogni 5 anni. El Nino, ad esempio, riesce a riscaldare una parte dell’acqua superficiale dell’Oceano Pacifico, generando così una catena di eventi meteorologici che influenzano quasi tutto il pianeta. I suoi effetti includono quindi inondazioni, siccità e perturbazioni che possono verificarsi nei vari continenti.

Ad ogni modo, le acque oceaniche più calde generano solitamente un aumento della formazione delle nuvole, a causa dell’elevata evaporazione. Ciò significa che le probabilità che si verifichino precipitazioni e temporali aumentano sostanzialmente. E non solo: l’enorme evaporazione dei mari porta anche ad una concentrazione di salinità maggiore, che a sua volta può rovinare gli equilibri dell’ecosistema.

L’alta temperatura favorisce inoltre la formazioni di uragani e di tempeste più violente del solito. Per quanto riguarda il Mar Mediterraneo, la sua temperatura è aumentata notevolmente, in particolar modo nello strato compreso tra i 150 e i 450 metri di profondità. Tutto questo influenza ovviamente l’agricoltura, la pesca e il clima delle zone circostanti.

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