Tecnologia

Casa e sistemi antincendio, tutto sui sensori di fumo: tipologie e fattori da considerare per la scelta

Tutte le case dovrebbe possedere i moderni sistemi antincendio e i sensori di fumo, ma come si fa a scegliere i prodotti migliori?


I sistemi antincendio possono ovviamente risolvere molti problemi potenzialmente catastrofici, ed è per questo che tutti gli esperti consigliano di installarli. Qual è allora l’origine di questi indispensabili dispositivi? In base alle informazioni storiche, i primi sistemi antincendio nacquero in Cina negli anni ’60. In realtà, inizialmente l’invenzione serviva per lo stoccaggio di idrocarburi nautici, ma col passare degli anni venne trasferita nel settore degli incendi.

Oggi, il mercato offre una serie di dispositivi antincendio, i quali si suddividono in semifissi, fissi, speciali e di evacuazione fumi. Tutti coloro che non conoscono il settore possono ovviamente avere delle difficoltà nella scelta del prodotto migliore.

I segreti dei sistemi antincendio

Nel mondo esistono tantissimi tipi di rilevatori antincendio, ma quelli più utilizzati sono i dispositivi che intercettano il fumo. Purtroppo, anche questa categoria si ramifica a sua volta in altre varianti differenti. E’ consigliabile quindi studiare attentamente tutti i vantaggi e gli svantaggi di ognuno. Innanzitutto, bisogna ricordare che i rilevatori di fumo sono estremamente importanti per evitare le catastrofi. Sono infatti considerati una vera e propria arma di prevenzione contro gli incendi. Come funzionano allora i rilevatori di fumo? Attualmente, ci sono tantissimi rilevatori differenti, ma i più comuni sono quelli a camera ionizzante e a camera ottica.

sistemi antincendio e sensori anti fumo segreti
Tipologie di rilevatori di fumo – biopianeta.it

Entrambi, dispongono di una zona adibita alla rilevazione e ad un’altra che si occupa della segnalazione. In altre parole, una parte del dispositivo cerca di captare la presenza di fumi pericolosi, mentre l’altra è progettata per lanciare l’allarme qualora ci fossero dei problemi. Più specificatamente, il sistema che si occupa della rilevazione possiede due elettrodi, ai quali si esercita una differenza di potenziale. Il tutto è inoltre collocato nelle vicinanze di una sorgente radioattiva. Cosa succede allora al fumo? Innanzitutto, la sorgente riesce a ionizzare l’aria e a far scorrere una debole corrente tra gli elettrodi in modo costante. Ora entra finalmente in gioco il fumo. Le sue piccole particelle entrerebbero quindi all’interno di questo piccolo mondo ionizzato, riducendo il quantitativo della ionizzazione.

Una minore ionizzazione significa un minor passaggio di corrente: quando si verifica questa variazione scatta pertanto l’allarme. Ci sono inoltre i rilevatori di fumo ottici, che sono in grado di captare l’annebbiamento dell’ambiente circostante. In questo caso, quando i fumi riducono il quantitativo di luce nella stanza il dispositivo lancia l’allarme. Il mercato offre anche altri dispositivi differenti che captano l’arrivo di un incendio, come ad esempio i rilevatori di calore, di gas o di fiamma. Questi ultimi sono particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura dell’ambiente e ai livelli di radiazioni della fiamma.

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