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Guatemala, abitanti protestano contro una miniera inquinante

dichiarato stato d'assedio: la popolazione indigena a Elstor teme gravi rischi ambientali

Dichiarato lo stato d’assedio in Guatemala, dopo gli scontri accesi avvenuti tra manifestanti e forze dell’ordine nei giorni scorsi. Gli abitanti del municipio di El Estor, dipartimento di Izabal, hanno messo in atto una forte protesta contro le attività di una miniera ritenuta fortemente inquinante; a riferirlo è il quotidiano Prensa Libre. Secondo quanto si apprende, la popolazione indigena teme i gravi rischi ambientali derivati dai lavori nella miniera.

Come si legge su Ansa, nel corso di una riunione del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, ha dichiarato lo stato d’assedio per il municipio di El Estor, dipartimento di Izabal; gli scontri registrati sembrano essere molteplici e questo ha condotto a prendere atto delle conseguenze, a questo punto, inevitabili.

La miniera di nichel e le conseguenze delle proteste

Come scrive il quotidiano Prensa Libre, nel decreto pubblicato dallo Governo guatemalteco si precisa che la decisione di introdurre lo stato d’assedio è derivata dalle azioni violente intraprese da gruppi di manifestanti; pare, infatti, che alcuni protestanti siano ricorsi anche all’uso delle armi, provocando disordine pubblico e alterando la sicurezza di tutti gli abitanti del posto. Si apprende ancora che, la misura avrà una durata di un mese; in pratica essa consiste nella limitazione dei diritti di libertà di riunione e manifestazione, il divieto dell’uso di armi e l’autorizzazione per le forze di polizia a misure speciali di detenzione e interrogatorio.

Il provvedimento prevede, inoltre, che nel municipio di El Estor entri in vigore per trenta giorni il coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino successivo. Le misure drastiche sono nate a seguito di forti tensioni fra la polizia e la popolazione; gli abitanti del posto, per la maggior parte indigeni, si oppongo fortemente al funzionamento della miniera di nichel a Felix. Sono in molti a ritenere gli effetti delle attività di questo luogo estremamente dannose per l’ambiente e di conseguenza per le persone che vi abitano. Come scrive ancora Prensa Libre, da almeno 18 giorni si sono creati posti di blocco sulle strade; questi hanno impedito il passaggio di qualsiasi tipo di veicoli, causando anche il ritardo rispetto ai beni di prima necessità nella città. Al momento la situazione rimane d’allerta e si è in attesa di ulteriori svolte.

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