Curiosità

Il futuro dei camion è ecologico: una ricerca spiega la soluzione ideale

Quando facciamo riferimento al progresso tecnologico, spesso ci capita di parlarne in una chiave rivolta alla sostenibilità. L’uomo infatti ha reiterato il proprio disinteresse per il Pianeta troppo a lungo: è arrivato il momento di correre ai ripari. C’è da osservare però come sia molto facile fare di tutta l’erba un fascio, elencando solamente i pregi che una svolta ecologica potrebbe comportare. Un esempio pratico è quello rappresentato dall’autotrasporto, ovvero dai milioni di camion che circolano per le nostre autostrade. La nostra società non è ancora pronta a rinunciare al trasporto su gomma, e probabilmente non lo sarà mai.

Ecco perché è da qualche anno che si pensa ad una conversione massiccia dell’alimentazione dei camion che trasportano ogni tipo di merce da una parte all’altra del globo. Ad oggi la maggior parte di questi “beve” gasolio, ovverosia carburante Diesel. La variante ecologica è rappresentata dall’alimentazione elettrica. Quest’ultima però è sempre stata “snobbata” a causa del grandissimo ingombro e del peso delle batterie al litio.

Più ricariche e meno inquinamento

Secondo uno studio condotto da due ricercatori dello Stockholm Environment Institute però, la soluzione esiste ed è abbastanza semplice. Il lavoro, pubblicato su Joule, spiega come il segreto dell’autotrasporto del futuro risieda nelle tecniche di ricarica veloce.

In questa maniera i camion potranno optare per un caricoa vuoto” molto meno imponente, aumentando il numero delle soste previste durante il viaggio. Queste saranno molto brevi appunto, proprio per favorire la fluidità della filiera.

Secondo i ricercatori peraltro: “Maggiori sono le dimensioni del camion, più alto è risparmio energetico delle batterie in funzione del peso rispetto ai motori tradizionali”. Insomma, se stiamo cominciando ad osservare una conversione all’elettrico rispetto ai mezzi di locomozione privati, è ora che anche le nostre autostrade si popolino di camion “green”.

 

LEGGI ANCHE: Quanto dura l’effetto del caffè: curiosità e benefici

Back to top button
Privacy