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LA CALOTTA ARTICA È AI MINIMI STORICI: SECONDO DATO PEGGIORE DI SEMPRE

Ogni giorno che passa, siamo costretti ad aggiornarvi su una situazione che sembra ormai irrecuperabile. Vivendo lontani dalle zone più fredde del nostro Pianeta possiamo renderci conto solo in parte di ciò che sta accadendo a causa dei cambiamenti climatici.

Le notizie, i dati raccolti, ed alcune ricostruzioni grafiche possono aiutarci a comprendere la difficoltà in cui versano alcune zone della Terra, specialmente quelle che pagano in maniera più evidente le conseguenze dell’aumento delle temperature. Tra queste certamente annoveriamo tutte quelle incluse nelle cosiddette “calotte polari“, ovvero limitrofe appunto ai due poli. Nelle ultime ore sono stati diffusi alcuni numeri spaventosi rispetto alla riduzione dell’area all’estremo nord del nostro Pianeta. Vediamoli assieme…

Siamo ai saluti

Come sappiamo, le stagioni sono esattamente all’opposto nei due emisferi. In quello boreale, dove ci troviamo anche noi, si è appena conclusa l’estate. Dunque con lei dovrebbe essere passato il periodo più caldo dell’anno. La stagione che va da giugno a settembre quest’anno sembra aver provocato danni clamorosi all’intera calotta polare artica.

Il National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti ha reso pubblici gli ultimi dati raccolti in merito alla superficie di ghiaccio marino artico. Questa è misurata dal 1979, e per la seconda volta è scesa sotto i 4 milioni di chilometri quadrati.

Per la precisione, il dato del 15 settembre parla di 3,74 milioni. Nulla di così sorprendente se prendiamo in considerazione un’altra variabile abbastanza preoccupante. Negli ultimi 14 anni infatti si sono verificate le 14 misurazioni più basse rispetto all’area artica.

La rapida scomparsa dei ghiacci marini è un chiaro segnale di quanto il nostro Pianeta sia in pericolo. Con lo scioglimento dell’Artico, l’oceano assorbe più calore e tutti noi diventiamo più esposti agli effetti devastanti dell’emergenza climatica