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METÀ DELLE SPIAGGE DESTINATE A SCOMPARIRE: CATTIVE NOTIZIE DA UNA RICERCA

Quando diciamo che i comportamenti umani noncuranti del rispetto della natura scaturiscono delle conseguenze catastrofiche, abbiamo una serie di esempi da portare per rafforzare il nostro ragionamento.

Si tratta di un circolo vizioso che tendenzialmente parte dai combustibili fossili (peraltro non infiniti), che con l’abuso avvenuto negli anni hanno provocato un fenomeno definito effetto serra. Questo in poche parole ha fatto si che le temperature medie si alzassero in maniera esponenziale rispetto al magico equilibrio che la natura ci ha riservato.

L’innalzamento di queste inevitabilmente provoca lo scioglimento dei ghiacci nelle zone in cui da sempre si sono sviluppati. Ghiaccio sciolto significa acqua, che si riversa all’interno degli oceani innalzando il livello medio di questi.

Addio alle spiagge

“Le spiagge sabbiose coprono circa il 30% delle coste del Pianeta e oltre ad essere luoghi ricreativi per le persone, svolgono un’importante funzione come zone cuscinetto naturali che proteggono la costa e gli ecosistemi dalle onde e dalle inondazioni marine, e inoltre forniscono importanti habitat per la fauna selvatica”

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change e condotta dagli studiosi dell’European Commission Joint Research Centre, nel giro di un secolo, rischiamo di dire addio alle spiagge sabbiose di tutto il mondo.

I calcoli sono basati sul passato, che in qualche maniera vedeva le condizioni climatiche in una situazione migliore rispetto a quella in cui siamo nel 2020. Si tratta di una notizia sconcertante, poiché verrebbe a mancare un qualcosa al quale siamo troppo abituati.

L’unica soluzione suggerita per poter evitare la vera e propria scomparsa, è quella dell’arretramento costiero delle costruzioni architettoniche.