“Hanno creato una crisi sanitaria”: causa a Coca-Cola, Kellogg’s e Nestlé

Una causa storica contro i giganti dell'industria alimentare (www.biopianeta.it)

La città di San Francisco ha intrapreso una battaglia legale senza precedenti contro alcune delle più grandi multinazionali dell’ alimentare.

Questa azione legale rappresenta la prima causa governativa negli Stati Uniti rivolta contro colossi come Coca-Cola, Kellogg’s e Nestlé, e segna un passo cruciale nel riconoscimento dei danni alla salute pubblica causati da tali prodotti.

Il City Attorney di San Francisco, David Chiu, ha formalmente citato in giudizio dieci tra le aziende più influenti dell’industria alimentare globale, tra cui PepsiCo, General Mills, Kraft Heinz Company, Mondelez International, Mars Incorporated, Post Holdings e ConAgra Brands. Questi gruppi sono noti per la produzione di bibite zuccherate, snack, cereali per la colazione, merendine, barrette, piatti pronti e prodotti da forno industriali che dominano il mercato alimentare non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in Italia.

L’accusa principale riguarda l’adozione di pratiche di marketing ingannevoli, con la promozione di prodotti presentati come salutari ma che, secondo le evidenze scientifiche, non lo sono. Le aziende avrebbero inoltre nascosto informazioni importanti sui rischi legati al consumo regolare di questi alimenti, pur essendo consapevoli degli effetti negativi sulla salute da anni.

Che cosa sono gli alimenti ultra-processati e i rischi per la salute

Gli alimenti ultra-processati (UPF) sono prodotti industriali realizzati con formulazioni complesse e ingredienti estranei alle cucine domestiche, come conservanti, emulsionanti, coloranti artificiali, dolcificanti e aromi sintetici. Questi elementi sono combinati per rendere i prodotti gustosi, economici e con una lunga durata, ma poveri di nutrienti essenziali.

Negli Stati Uniti, più del 70% dell’intera offerta alimentare è costituito da UPF, e oltre il 60% delle calorie giornaliere assunte dai bambini proviene proprio da questi alimenti. Studi scientifici recenti, compresi quelli pubblicati nel 2025, confermano che il consumo regolare di UPF è correlato a danni che coinvolgono tutti i principali sistemi organici, aumentando il rischio di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, cancro, depressione, disturbi gastrointestinali, infiammazione cronica e declino cognitivo.

Gli esperti sottolineano che la diffusione massiccia degli ultra-processati non è frutto di scelte individuali, ma di un sistema alimentare globale progettato per rendere questi prodotti ubiqui, economici e difficili da evitare.

Le richieste della città di San Francisco e il contesto normativo (www.biopianeta.it)

La causa, intentata presso la Corte Superiore di San Francisco per conto del Popolo dello Stato della California, mira a ottenere un risarcimento per coprire i crescenti costi sanitari sostenuti per curare le patologie legate al consumo di alimenti ultra-processati. Oltre a ciò, San Francisco chiede di imporre un divieto sul marketing ingannevole e di obbligare le aziende a prendere misure correttive per limitare gli effetti nocivi dei loro prodotti.

La California si è già distinta per avere introdotto definizioni legali e misure regolatorie pionieristiche sugli UPF, limitandone la presenza nelle scuole e vietando additivi alimentari legati a problemi comportamentali nei minori.

Roberto Arciola: