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Case Green: come trovare i 50.000 euro che chiede l’Europa | Rabbia e proteste

Spese insostenibili per rendere le case sostenibili: la direttiva Case Green graverà sui proprietari di abitazioni

L’Europarlamento ha dato il via alla direttiva “Case Green”, mirata a migliorare l’efficienza energetica delle costruzioni in Europa. Tale disposizione prevede che, entro il 2030, tutte le case dovranno conseguire almeno il livello energetico E, avanzando poi verso la classe D entro il 2033, con l’ambizioso traguardo di azzerare le emissioni.

Questa normativa rappresenta una sfida significativa per i proprietari di immobili, i quali dovranno adattare le loro proprietà agli innovativi standard europei. Ma a quanto ammonta la spesa? Silvi Costruzioni Edili offre un’idea dei costi, che comprendono la sostituzione di finestre e caldaie, l’installazione di un cappotto termico e l’impianto di pannelli fotovoltaici.

I costi della conformità alla direttiva Case Green

Facciamo un esempio concreto. Un edificio tipico degli anni ’80, di quattro piani fuori terra, posto a 400 metri sul livello del mare e composto da appartamenti di circa 100 metri quadrati ciascuno, avrebbe bisogno di importanti interventi sulle pareti esterne, il tetto e il soffitto. Passare dalla classe energetica G alla D potrebbe comportare una spesa media stimata in circa 60.000 euro per appartamento.

Il solo costo di installazione di un impianto fotovoltaico può raggiungere facilmente i 10.000 euro – biopianeta.it

Nel caso di una casa unifamiliare, il costo può raddoppiare, o addirittura triplicare nel caso di un villino di 200 metri quadrati in classe G. Se si desidera aggiungere anche un adeguamento antisismico, la spesa stimata per i lavori – rafforzamenti locali, prevenzione del ribaltamento delle pareti esterne e restauro di parti deteriorate – è di circa 50.000 euro per ogni appartamento.

Possibili conseguenze economiche della direttiva “Case Green”

I costi per i cittadini italiani sono davvero notevoli e il 2030 è troppo vicino. Speriamo che l’Unione Europea possa concedere più tempo per raggiungere gli obiettivi stabiliti e introdurre nuove forme di incentivi per aiutare gli italiani a portare avanti questi lavori”, conclude Silvia Silvi, general manager di Silvi Costruzioni Edili.

La direttiva UE sulle “case eco-friendly” potrebbe trasformarsi in un pesante fardello per i cittadini italiani. I tipi di interventi previsti dall’UE includono l’isolamento termico, la sostituzione delle finestre, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari.

Questi lavori variano notevolmente in termini di costi a seconda del tipo di materiale scelto e della posizione geografica degli edifici. Ad esempio, l’isolamento termico ha un costo medio tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato, mentre la spesa per le finestre varia in media tra i 10 e i 15.000 euro.

Il costo per una nuova caldaia a condensazione in un’abitazione di 100 mq va dai 3.000 agli 8.000 euro, che raddoppia se la caldaia è ibrida con pompa di calore. Per un impianto fotovoltaico da 3 kW, la spesa si aggira tra i 7.500 e i 10.500 euro, a seconda del tipo di pannelli solari utilizzati.

In definitiva, gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’UE comporterebbero un costo medio tra i 35.000 e i 60.000 euro per abitazione. Tenendo conto degli 1,8 milioni di edifici interessati dalla misura, la spesa complessiva per la società sarebbe tra i 63 e i 108 miliardi di euro. Questo non considera le possibili speculazioni legate alla ristrutturazione, che potrebbero far lievitare ulteriormente il conto per le famiglie.