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Non è una fiaba: le case potrebbero essere costruite con il cibo

Nelle storie di fantasia non è così insolito incappare nel racconto di una casa fatta di pane o di una qualsivoglia pietanza. Cioccolatini, caramelle e chi più ne ha più ne metta: il tutto è sempre stato però frutto di storie inventate dalla mente umana. C’è chi però questa storia sembra averla presa sul serio. In effetti ad oggi gli sprechi alimentari sono davvero qualcosa di insostenibile. Si pensi che, secondo dati riportati dalle Nazioni Unite, solamente nel 2019 sono 931 milioni di tonnellate di cibo ancora utilizzabile. Perché dunque non spremere le meningi, tentando di dare agli alimenti una nuova vita?

Nonostante possa sembrare assurdo, questa seconda vita potrebbe realmente essere nel campo dell’edilizia. Perché si, grazie a dei trattamenti nemmeno troppo astrusi, è possibile generare qualcosa di molto simile al cemento dagli scarti alimentari. Si tratta di una nuovissima idea portata avanti dagli scienziati dell’Industrial Science Institute di Tokyo. 

Gli scarti di cibo utili per l’edilizia

In special modo il pool di ricercatori giapponesi si è concentrato sugli scarti alimentari vegetali come foglie, scorze e bucce. Dopo un processo di essiccazione, queste vengono polverizzate e rese poltiglia grazie all’utilizzo di acqua. A questo punto il cibo viene pressato ad altissima temperatura all’interno di alcuni stampi predisposti per l’occasione.

Stando ai risultati ottenuti, il materiale che si viene a creare ha una resistenza paragonabile a quella del cemento, garantendo un’elasticità potenzialmente ottimale per la costruzione di veri e propri edifici. Il tutto, come ovvio, è totalmente esente da problematiche come muffa, ruggine e simili. Dulcis in fundo, si tratta di un materiale completamente commestibile. Insomma, sembra incredibile, ma la fiaba di Hansel e Gretel non è poi così lontana dalla realtà. Presto potremo osservare davvero case costruite con del materiale derivante dagli scarti del nostro cibo.

 

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