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IL LUPO È SALVO: IN SVIZZERA IL REFERENDUM DICE NO ALLA CACCIA

Tra i vari argomenti per cui la nostra specie è accusata di antropocentrismo, sicuramente dobbiamo menzionare la questione relativa alla caccia. In qualche maniera questa può essere considerata accettabile, soprattutto facendo riferimento al concetto della piramide evolutiva. Il fatto di essere in grado di costruire un arnese atto ad uccidere a fini alimentari un animale pone sulla nostra specie una spada di Damocle non indifferente.

Questo spassionato giustificazionismo però viene a mancare quando a pagare dazio relativamente al concetto precedentemente espresso sono i nostri interessi. Un lupo che azzanna un capo di bestiame non è tanto accusabile per il gesto in se, quanto per le conseguenze che questo comporta. Come agire? In molti sostengono che proprio in questo senso, la regolamentazione numerica di alcuni branchi di animali sia ammissibile. Qualcosa del genere è stato domandato ai residenti in Svizzera qualche giorno fa.

Cosa è davvero giusto?

Tramite referendum, i cittadini svizzeri sono stati posti di fronte ad un quesito preciso: autorizzare o meno l’abbattimento di alcuni lupi. La definizione di specie “protetta regolabile” sarebbe costata a questo animale moltissimo in termini numerici. Nel calderone delle specie soggette a tale provvedimento, troviamo anche lo stambecco.

Dopo una scomparsa provvisoria nel diciannovesimo secolo, oggi in Svizzera è possibile incontrare circa un centinaio di lupi. Questi, considerati feroci ed ingestibili, alcune volte uccidono gli animali nelle fattorie, mandando all’aria il lavoro annuale di molte famiglie.

A livello statistico, nel referendum, ha vinto il “no“. Segnale dunque ottimo per la  salvaguardia della specie. Analizzando i numeri però, i dati lasciano perplessi, con una maggioranza di rifiuti realmente risicata (51,9%). Le norme momentaneamente vigenti rimangono comunque semi discutibili: sarà infatti possibile abbattere un lupo dopo 25 uccisioni mensili.

Uccidere non è mai qualcosa di apprezzabile. Ecco perché ci auguriamo che logiche del genere possano scomparire il prima possibile dal modus operandi della specie umana.