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GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI INQUINANO PIÙ DELLE AUTO: IL REPORT DI GREENPEACE

Quando parliamo dell’inquinamento che sta condannando il nostro Pianeta a dei tempi molto difficili, tendiamo a pensare che questo derivi esclusivamente dall’opera umana. Questo discorso è veritiero solo in parte: sicuramente, escludendo la presenza e l’influenza dell’uomo, oggi la Terra non verserebbe nelle condizioni precarie che vi raccontiamo ogni giorno.


Dunque è più consono dire che la pressione antropica, in ogni sua sfaccettatura è la vera causa di ogni genere di cambiamento climatico. Sembra incredibile, ma anche gli animali contribuiscono in maniera corposa a questo processo deleterio. Non per loro natura, sia chiaro, ma a causa dello sforzo che viene richiesto a questi ultimi da parte della popolazione mondiale. Ma entriamo nel dettaglio della questione…

Sorpresa inaspettata

Da persone poco esperte in materia che seguono i telegiornali, potremmo pensare che banalmente lo smog derivato dai mezzi di locomozione sia la variabile che più incide sui livelli di inquinamento odierni.

Alcuni dati resi pubblici da un report di Greenpeace smentiscono categoricamente questa credenza. In Europa, i gas serra derivanti dagli allevamenti intensivi di animali, rappresentano circa il 17% del totale. Facendo riferimento all’anno 2018 infatti, le emissioni derivanti da attività legate alla zootecnica, si raggiungono i 704 milioni di tonnellate di CO2. 

Le auto ed i camion che circolano sul suolo europeo inficiano per un totale di 655,9 milioni di tonnellate annui, che dunque è un numero minore. Ma qual’è la causa di questo particolare e sorprendente dato? Certamente la tendenza all’aumento della popolazione europea e conseguentemente mondiale. Più bocche da sfamare significano una necessità di produzione maggiore. Un incremento del 6% delle emissioni da allevamenti intensivi, come quello che si è verificato nel decennio 2008-2018, equivale a circa 8 milioni e mezzo di macchine in più sulle strade europee.

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