Aumentano gli amanti della carne di pollo considerata più sana, scopriamo con un’esperta se è davvero così o se ci sono miti da sfatare.
In Italia è calato il consumo di carne bianca. Lo rileva una recente indagine condotta da Unaitalia (Unione nazionale delle filiere e delle uova). Nonostante ciò, crescono gli appassionati della carne di pollo, preferita agli altri tipi di carne perché considerata maggiormente sana e leggera. La nutrizionista Valentina Galiazzo sostiene che: “Dal punto di vista calorico la carne di pollo, quella di tacchino e quella di coniglio sono quasi uguali. Cento grammi di pollo forniscono circa 100 calorie, mentre quella di tacchino e di coniglio ne ha circa 10 calorie in più. Il contenuto di grassi però varia in base ai tagli: la fesa ad esempio è uno dei tagli che ne contiene di meno”.
La dottoressa Galiazzo spiega che le carni bianche, in particolare pollo e tacchino, contengono le “proteine nobili”, ovvero quelle proteine che non siamo in grado di sintetizzare da soli, ma che possiamo introdurre soltanto attraverso l’alimentazione. Inoltre forniscono anche gli omega 3 e gli omega 6, che aiutano l’organismo a ridurre i trigliceridi e il colesterolo. Questi grassi acidi hanno anche la potenzialità di regolare la pressione e proteggere dalle infiammazioni. Le carni di pollo e tacchino, essendo povere di grassi, sono altamente digeribili e ricche di vitamine, soprattutto B12, che previene anemia e debolezza.
Ci sono ovviamente alcune accortezze da seguire. Innanzitutto, al momento dell’acquisto è importante fare attenzione oltre che alla provenienza, che deve essere sempre indicata e che ne garantisce la tracciabilità, anche al colore, all’odore e alla consistenza. Il colore della carne deve essere infatti omogeneo, chiaro e non ossidato. Suggerisce la dottoressa Galiazzo che: “Basterà premere con un dito e verificare che l’avvallamento creato sulla superficie scompaia in breve tempo per essere sicuri“. Un altro suggerimento infine è dato dalla scelte in base alla cottura, è importante sapere che, le temperature elevate ne alterano il gusto e di conseguenza anche le proprietà nutritive.
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