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Bambini autistici, la presenza dei gatti li fa star meglio

Secondo una recente ricerca americana, la presenza di un gatto in casa aiuta i bambini affetti da autismo facendolo sentire più sicuro e calmo.

La presenza di un gatto in casa non solo fa compagnia, ma  secondo un recente studio americano potrebbe anche aiutare i bambini con disturbo dello spettro autistico. La ricerca che lo dimostra è stata condotta dalle università della California-Davis e del Missouri (Columbia), e si è basata sulle interviste a 64 genitori con un figlio con disturbi dello spettro autistico moderati, dai quali si evince che l’animale domestico può rivelarsi un sostegno per i bimbi con forme lievi di autismo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers of Veterinary Medicine.

In una seconda fase i ricecatori hanno coinvolto altri 44 genitori di piccoli affetti da disturbi moderati o gravi. In tutti i casi, tuttavia, le interazioni e i risultati fra i bambini e i gatti sono risultati molto simili. A cambiare, in certi casi, è il comportamento del gatto, che si è dimostrato più affettuoso con i bambini con malattia moderata rispetto a quelli con autismo grave. Nel complesso, la presenza del gatto in casa è sembrata in grado di calmare il piccolo e farlo sentire più al sicuro.

Attenzione, perché non tutti i gatti sono uguali e riescono quindi a garantire gli stessi risultati benefici sul bambino. Gli studiosi hanno infatti sottolineato che il carattere del felino non è da sottovalutare, e che di conseguenza i genitori dovrebbero scegliere l’amico gatto per il proprio figlio in base al carattere e non ad altre caratteristiche come la razza o l’estetica.

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