Ambiente

Il Cile verso le fonti rinnovabili: addio al carbone entro il 2030

Il Cile ha annunciato di voler chiudere gradualmente le proprie centrali a carbone per iniziare una svolta del paese verso le energie rinnovabili, quella solare in primis: entro il 2030 l’energia del paese proverrà quasi soltanto da fonti rinnovabili

Svolta ambientale per il Cile che ha annunciato di voler iniziare con la chiusura delle centrali a carbone del paese per convertirsi alle energia rinnovabili, soprattutto quella solare: un percorso che entro il 2030 dovrà portare a fornire energia almeno per il 75 per cento di fonti rinnovabili. La decisione è stata presa di comune accordo tra il governo del Cile e l’associazione di produttori di energia elettrica Generadoras de Chile, che hanno stabilito che non verranno più costruite centrali a carbone a meno che non siano di ultima generazione.

L’obiettivo è quello di interrompere gradualmente la fornitura di energia tramite impianti a carbone: a questo proposito verrà formato un gruppo di lavoro che si occuperà di definire un programma di azione insieme alle condizioni con cui raggiungere il risultato nei tempi stimati: si prevede che dal 60 per cento del fabbisogno elettrico coperto oggi dalle centrali a carbone del Cile si potrà scendere ad un 25 per cento entro il 2030, assorbendo appunto il nuovo fabbisogno con gli impianti a energia fotovoltaica che potrebbero diventare la fonte primaria di energia per il paese.

Certamente il carbone non scomparirà del tutto, ma si potranno avere centrali più “pulite” da utilizzare in alternativa agli impianti fotovoltaici o eolici quando, di notte o in mancanza di vento, questi non entrano in funzione: con una quota ridotta riservata al carbone il 29 per cento dell’energia per il Cile verrà invece prodotta dall’idroelettrico e al 42 per cento da fonti solari ed eoliche. Una corsa insieme agli altri Paesi del mondo che possono dimostrare che essere totalmente rinnovabili è possibile.

Photo credit: Pixabay.it

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