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Wineleather, la pelle cruelty free ricavata dagli scarti del vino

Il progetto, tutto italiano, ha vinto il Global Change Award per la creazione di una similpelle realizzata con gli scarti del vino

Per una moda sempre più sostenibile in cui ancora una volta l’Italia eccelle: esce vincitore dagli ultimi Global Change Award, il concorso della fondazione di H&M che premia i migliori progetti nell’ambito di una moda green l’idea tutta italiana di sfruttare gli scarti della produzione del vino per creare una similpelle completamente naturale e cruelty free. Si chiama Wineleather, ed è il risultato dell’intuizione dell’architetto Gianpiero Tessitore che ha voluto trovare una soluzione alla scarsità di rivestimenti naturali per rivestire divani e altri arredi.

Wineleather offre un’alternativa alle pelli animali e sintetiche che inquinano sia durante il processo di produzione che di smaltimento. Grazie a una serie di studi che sono partiti nel 2014 in collaborazione con un consulente dell’Università di Firenze, Francesco Merlino, si è arrivati ad approfondire il grande potenziale degli scarti della produzione del vino, le vinacce, che contengono fibre e oli ideali per essere sfruttati nella produzione di una similpelle vegetale: oggi è finalmente in arrivo il brevetto. Si tratta di un progetto totalmente sostenibile anche nei costi di reperimento dei materiali: se in tutto il mondo vengono prodotti circa sette miliardi di chili di vinaccia che potrebbero essere impiegati per produrre tre miliardi di metri quadrati di Wineleather, bisogna pensare al potenziale dell’Italia, il più grande produttore di vino al mondo con una produzione del 18 per cento rispetto alla produzione mondiale.

L’impresa va ad inserirsi tra le filiere dell’industria agroalimentare e quella conciaria, da cui si ricavano quindi gli scarti del vino e le attrezzature per produrre la pelle, apportandovi solo alcune modifiche per adattarle al processo produttivo: in questo modo si crea un’economia circolare collegata alla filiera vinicola, creando da un rifiuto una grande opportunità.

Photo credit: Twitter.it