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Spelacchio: le 5 falsità sul famoso (e defunto) albero di Natale di Roma [VIDEO]

Spelacchio non ce l’ha fatta ad arrivare al Natale: l’albero di Piazza Venezia, è stato dichiarato morto la sera di lunedì 18 dicembre 2017 dal comune di Roma. Negli ultimi giorni però sono circolate diverse notizie false sullo stato di salute dell’abete in questione. Ecco quali…

A Roma non si fa che parlare di Spelacchio, l’albero di Natale di Piazza Venezia, dichiarato morto la sera di lunedì 18 dicembre 2017 dal comune. Per fare chiarezza su alcune notizie false circolate negli ultimi giorni sull’abete in questione è scesa in campo anche Pefc Italia, l’associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale.

Le 5 falsità su Spelacchio

  • 1. “Spelacchio ha pochi aghi perché è un larice e quindi perde le foglie d’inverno“. Non è vero perché si tratta di un abete rosso (Picea abies), specie alpina sempreverde, i cui aghi non cadono durante i mesi più freddi.
  • 2. “Spelacchio soffre perché ha radici sottili dopo l’estirpazione“. Non è vero perché gli abeti di queste dimensioni sono sempre tagliati e così vengono fissati ad un supporto a terra.
  • 3. “Tagliare gli alberi non è sostenibile. Sarebbe più ecologico un albero di plastica“. Non è vero perché gli alberi di plastica derivano dal petrolio e devono poi essere smaltiti come rifiuti speciali. Secondo uno studio di Coldiretti i cinque milioni di alberi finti che vengono in media acquistati ogni anno emettono gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in automobile.
  • 4. “È una distruzione della Natura, non è sostenibile“. Non è vero perché il taglio di alberi di questo tipo viene sempre eseguito in modo responsabile e rispettando i ritmi naturali di crescita. La pianta viene scelta seguendo dei piani di gestione del bosco o della foresta a cui appartiene, in questo caso quello della Magnifica Comunità della Val di Fiemme (in Trentino)
  • 5. “Era una pianta che faceva fare brutta figura alla Magnifica Comunità di Fiemme. Per questo l`hanno data via“. Non è vero perché la pianta era ricca di rami e aghi. È probabile che la pianta fosse stressata per la siccità che da 12 mesi ha colpito tutta l’Italia o magari a causa di una rovina dovuta al trasporto forse incauto.

Photo Credits Facebook

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