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Eco-chic, l’ultima frontiera della moda

Va di moda l’eco-chic. Si tratta dell’ultima tendenza per abbigliamento, accessori e non solo. «La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo», diceva Coco Chanel. Frase estremamente attuale e se consideriamo che niente come i grandi marchi e le nuove tendenze della moda siano in grado di influenzare il mercato e le scelte dei consumatori, capiamo quanto la moda faccia parte in maniera intrinseca della nostra esistenza. Quando, perciò, anche i brand più famosi scendono in piazza in favore della salvaguardia dell’ambiente proponendo e suggerendo scelte etiche, come per esempio tessuti ecologici, l’opera di sensibilizzazione a tematiche come quella dellecosostenibilità raggiunge proporzioni letteralmente massive. Ad esempio, sono tanti gli stilisti che in Italia e all’estero hanno iniziato a creare modelli di abiti da sposa ecosostenibili. L’ultima frontiera dei matrimoni, infatti, celebra l’ecologia con il lusso. Va allora in scena leco-chic wedding, il matrimonio che non rinuncia al lusso ma che fa della sostenibilità uno dei suoi punti cardine.

 

 

Vestiti con tessuti naturali:il massimo dell’eco-chic

L’eco-chic è tendenza che ha già conquistato il mondo dell’alta moda: molte griffe del lusso hanno dato vita a nuove linee di prodotti fondati sul rispetto della natura per un lusso sostenibile. Gucci, Ferragamo, Yves Saint Laurent, Giorgio Armani, Lacoste, Ermenegildo Zegna, Vivienne Westwood, solo per citarne alcuni. Il mercato del lusso prende quindi le distanze dalla cultura del consumo di prodotti artificiali e trova nel ritorno alla Natura la principale fonte d’ispirazione. La sposa eco-chic potrà avere un abito vintage, che oltre ad avere un grande fascino è di gran moda, oppure un capo realizzato sartorialmente con tessuti naturali e finiture esclusive per un look che spazia del classico al contemporaneo. Il make-up sposa sarà realizzato con prodotti di bellezza organici ed esclusivi, gli inviti stampati su carta riciclata e impreziositi da un progetto grafico “su misura”. Genuinità e naturalezza saranno d’obbligo sulla tavola nuziale. Il menù sarà basato su prodotti del territorio biologici e stagionali preparati secondo i dettami dello ‘Slow Food’ e interpretati in modo creativo puntando su unicità e freschezza assoluta dei prodotti utilizzati.

 

 

Lifestyle eco-chic

Non si tratta di scegliere i tessuti più pregiati e i pizzi più lavorati, ma di trovare abiti da sposa naturali che sia realizzati con materiali ecosostenibili ottenuti nel rispetto dell’ambiente. Questo è diventato negli anni desiderio di molte spose che non vogliono rinunciare a un aspetto come questo, ma neanche all’abito dei loro sogni. In risposta a questa esigenza sono nati col tempo dei brand specializzati nella realizzazione di modelli di abiti da sposa naturali creati con tessuti come cotone, seta ma anche fibre biologiche come canapa e lino. Sono diversi gli atelier e gli stilisti che in Italia e all’estero hanno iniziato a creare modelli di questo tipo, affidandosi a tessuti di coltivazioni biologiche o a materiali provenienti da paesi in via di sviluppo, realizzando poi originali ad eleganti abiti da sposa naturali, con lavorazioni quasi esclusivamente artigianali. Ma anche la moda per tutti i giorni può e deve fare del bene e prendere le distanze dallo spirito di frivolezza a cui spesso da molti viene associata. Negli ultimi anni, infatti, sono sempre più numerosi i colossi del settore dell’abbigliamento e degli accessori che hanno sperimentato nuove soluzioni più “green” e sostenibili per le loro collezioni. Ne abbiamo già parlato, da Max Mara a Stella McCartney, da Adidas a H&M ogni stile trova la soluzione perfetta per outfit sempre attuali ma in tutto e per tutto rispettosi dell’ambiente. Tutto questo grazie ai nuovi filati e tessuti ottenuti dal recupero e dal riciclo dei materiali (di scarto) più disparati.
Nel corso del tempo infatti le tecniche di recupero si sono affinate e oggi per essere amici della natura non è più necessario andare in giro con addosso pezzi di “rifiuti” che pendono dalla gonna o dalla borsetta. Ormai, infatti, si stanno diffondendo nuovissimi tessuti dall’effetto glamour che non hanno nulla da invidiare ai filati tradizionali. Primo su tutti il rivoluzionario Econyl, ricavato dal nylon delle reti da pesca, dei tappeti e degli abiti sintetici, rigenerato attraverso un processo chimico in tutto e per tutto ecologico grazie al quale, dunque, sarà possibile non soltanto riciclare i rifiuti, ma anche farlo senza crearne di nuovi. Tra i marchi che hanno abbracciato la filosofia proposta da questo nuovo tessuto si annoverano importanti realtà come Arena e La Perla, oltre a brand come Wave-O che ha realizzato un’intera linea di magliette di Econyl. Ma non è finita, perchè dalla collaborazione tra G-Star RAW e un’associazione impegnata nella promozione del recupero del materiale di scarto negli Oceani, è nato un progetto che ha dato vita ad una linea di jeans in plastica riciclata. La salvaguardia dell’Oceano sta a cuore anche ad Adidas che, quest’anno, in collaborazione con Parley for the Oceans, ha lanciato un paio di scarpe in edizione limitata ed una nuova t-shirt “ecosostenibile”, realizzata in un tessuto ricavato dalle plastiche recuperate dal mare e chiamato Parley Ocean Plastic. La maglietta, presentata alla Fiera OutDoor di Friedrichshafen, è stata insignita dell’OutDoor Industry Award e sarà disponibile per la vendita assieme alle collezioni primavera-estate 2017. Tra i brand eco-friendly si sono distinti anche Max Mara, che ha introdotto l’utilizzo del filo New Life, una fibra ricavata da bottiglie di plastica; Laura Biagiotti, che ha sperimentato una linea di occhiali realizzati in bioplastica M49 di Mazzucchelli; Timberland e Stella McCartney, che hanno entrambe scelto di utilizzare materiali riciclati per alcune componenti dei loro prodotti, ed H&M che, oltre a utilizzare anch’essa materiali riciclati per le parti in plastica, poliestere e poliammide, ha recentemente intrapreso una campagna di recupero di abiti usati. Oltre ai nuovi tessuti già impiegati dall’industria della moda, sono numerose le sperimentazioni ancora in corso o in attesa di un marchio che sceglierà di scommettere su nuove soluzioni ecosostenibili. Tra quelle maggiormente degne di nota si distinguono il tessuto re:newcell, nato da un progetto di un gruppo di scienziati del Royal Institute of Technology di Stoccolma e che utilizza fibre riciclate provenienti da materiali naturali a base di cellulosa usati e dismessi, e l’Orange Fiber, di cui avevamo già parlato, l’alternativa tutta italiana proposta da due ragazze che hanno vinto la sfida di ricavare una fibra tessile dalle bucce degli agrumi che, oltre ad essere al 100% ecologica rilascia, secondo le sue creatrici, vitamina C benefica per l’organismo.